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Albertosi: «Festa Scudetto rimandata, ma ho voglia di tornare» – ESCLUSIVA
A tu per tu con Ricky Albertosi: il portiere dello Scudetto del Cagliari dice la sua sulla concorrenza fra Cragno e Olsen
Fra poche settimane saranno passati esattamente 50 anni da quel giorno in cui Ricky Albertosi alzò i pugni al cielo sul prato dello stadio Amsicora. Cagliari–Bari sanciva la vittoria di uno scudetto entrato nella leggenda. Oggi l’ex portiere deve rinviare l’appuntamento con i festeggiamenti ma si tiene informatissimo sulle vicende dei rossoblù. Lo abbiamo raggiunto in esclusiva per un parere d’autore sulla situazione della porta cagliaritana.
Albertosi, che idea si è fatto del dualismo Cragno-Olsen?
«Cragno era il titolare fino al momento del grave infortunio alla spalla, poi gli è subentrato Olsen che ha fatto davvero molto bene. Per l’allenatore di sicuro non è stata una scelta facile quella che ha dovuto fare a gennaio. Io avrei concesso più tempo di recupero a Cragno, perché Olsen sul campo aveva dimostrato di meritare tutta la fiducia del caso».
Dunque la concorrenza, considerata uno stimolo, non è consigliabile fra i pali?
«No. Questa dinamica non vale per un ruolo delicato come quello del portiere, io sono convinto che dall’inizio della stagione ci debbano essere un titolare e una riserva. Quando il primo è fermato da un piccolo infortunio o una squalifica gioca l’altro, ma sapendo di dover cedere i pali al titolare appena possibile. Nei piani del Cagliari il numero uno era Cragno, ma poi è stato fuori per ben sei mesi. Olsen ha preso il suo posto e ha dimostrato di non essergli inferiore: a quel punto lo svedese era diventato una certezza, mentre sul toscano gravava qualche incognita dovuta al lungo stop. Probabilmente la situazione di classifica ampiamente tranquilla ha agevolato la scelta di avvicendarli a gennaio».
Una classifica che poi si è sgonfiata…
«Il Cagliari è partito con l’obiettivo della salvezza, non era annunciato come concorrente per i titolo o per la zona Europa. Dopo due gare incerte all’inizio, i rossoblù hanno inanellato una lunga serie di risultati incredibili tanto da arrivare fino al quarto posto. Poi però si sono spenti, penso che la gara persa al 97° con la Lazio sia stata un trauma. Non sono più riusciti a esprimersi come prima, ma resta un campionato eccezionale a mio parere».
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Cagliari si preparava a riabbracciare presto lei e gli altri Eroi, ora però tutto è cambiato.
«Per via della terribile situazione che sta vivendo il nostro paese sarà impossibile festeggiare il 12 aprile. La festa però è solo rimandata a tempi migliori, non vedo l’ora di incontrare di nuovo i miei compagni e i tifosi rossoblù. Quelli di Cagliari per me sono ricordi indelebili».