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Albertosi e Tomasini: «Scudetto impresa straordinaria, eravamo un gruppo granitico»

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Nelle ultime ore abbiamo ripercorso la storia centenaria del Cagliari: le parole di due eroi dello scudetto come Albertosi e Tomasini

Un Centenario festeggiato sui social. Un secolo di storia ripercorso dalla nostra redazione e dai diretti interessati, che ai canali del Cagliari hanno affidato i loro ricordi. Il più bello, quello dello scudetto del 1970, è raccontato da Beppe Tomasini e Ricky Albertosi: «Abbiamo fatto qualcosa di straordinario, merito in primis di un gruppo granitico, fatto di uomini che erano grandi calciatori e grandi amici anche fuori dal campo».

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TOMASINI – Tomas parte da un episodio ormai arcinoto per ricordare il periodo di Cagliari: «Mi infortunai seriamente al ginocchio e dovetti saltare la seconda parte della stagione. Alla vigilia della decisiva gara di Torino contro la Juventus decisi di mandare un telegramma a Gigi chiedendogli di guidare la squadra alla vittoria anche per me. Mi sentii di farlo, lui un po’ si arrabbiò perché gli davo una grande responsabilità, ma sapevo che era perfettamente in grado di trascinarci. Quell’infortunio fu la mia fortuna, perché altrimenti avrei probabilmente disputato i Mondiali messicani e sarei stato ceduto. Va benissimo così, tanti di noi sono rimasti a vivere in Sardegna perché è il posto ideale dove vivere, per chi gioca a calcio e non solo».

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ALBERTOSI – L’ex portiere della Nazionale racconta la convivenza con Riva e il periodo vissuto nella squadra di Scopigno: «Fu una grande avventura, dividevo la stanza con Gigi Riva, io mi addormentavo molto prima di lui che era un nottambulo. Il rapporto con i miei compagni era splendido, spesso in campo li strigliavo in malo modo per tenere alta la tensione, per sfogarmi, alla fine i risultati ci hanno dato ragione».

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