2014
Alla ricerca del numero 10
Il numero 10, il numero per eccellenza del gioco del calcio. Chiunque da piccolo sogna di indossare quella maglia, quel numero che è stato dei più grandi. Pelè, Maradona, Baggio, Zidane, Ronaldinho, Messi, tanto per citare qualche nome. Un numero, però, che nel calcio sta pian piano scomparendo, sia per ruolo che per tecnica. A Cagliari il numero 10, quello vero, manca da esattamente dieci anni. Coincidenze?
L’ultimo Campione (con la C maiuscola) ad indossarla fu il più grande calciatore mai nato in Sardegna, sir Gianfranco Zola. 10 sulle spalle, fantasia ai piedi, tecnica sopraffina, leader trascinatore e carattere da campione. Da allora il buio più totale. Tra chi ha provato a seguire senza successo le orme di Magic Box, come Capone e Foggia, a chi ha fatto bene ma non era esattamente un fantasista, come Andrea Lazzari, fino ad arrivare alle meteore straniere come El Kabir e Ibraimi. Un numero importante, pesante, che nessuno dei senatori ha deciso di indossare, lasciandolo agli ultimi arrivati. Quest’anno, dopo che Adryan l’ha “tenuto in caldo” durante le amichevoli estive e la presentazione del 4 agosto, sarà di Joao Pedro. Il brasiliano è pronto a raccogliere una sfida che, negli utlimi anni, molti hanno fallito.
Forse non tutti sanno che in passato fu vestita anche da Daniele Conti, in Serie B, senza raccogliere gloria, salvo poi dimezzare il numero e conquistare tutti con il 5. Eppure in passato il Cagliari ha potuto vantare numeri 10 del calibro di Gianfranco Matteoli, Lulù Oliveira e Fabian O’Neill, senza dimenticarci del campione d’Italia Ricciotti Greatti.
La palla, anzi la maglia, ora passa al brasiliano arrivato dal Portogallo. In realtà Joao Pedro non è un vero numero 10, anche perché il modulo di Zeman non lo prevede. Si tratta di un centrocampista esterno, che verrà utilizzato probabilmente come mezzala. Ma la domanda da un milione di dollari è: farà meglio degli ultimi che l’hanno preceduto o ne seguirà inesorabilmente le orme? La parola al campo.