2014
Astori: «A Torino vogliamo fare punti»
Alla vigilia di Torino–Cagliari il difensore rossoblù Davide Astori ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Deejay. Il numero 13 del Cagliari ha detto la sua sull’annosa questione dello stadio e più in generale sul momento attraversato dal calcio italiano, parlando anche dei rapporti contrattuali fra giocatori e società.
CONTRATTI – Nel corso della trasmissione Deejay Football Club il difensore del Cagliari e della Nazionale ha fatto qualche considerazione sull’equilibrio fra calciatori, procuratori e club. In particolare Astori è intervenuto sulla consuetudine del rinnovo annuale: «I contratti si firmano in due, è un’arma a doppio taglio: se viene rinnovato dopo un anno significa che entrambe le parti sono d’accordo».
STADIO – Impossibile non toccare l’argomento stadio, con un esilio forzato che è terminato solo per ritrovarsi a giocare in un Sant’Elia ridotto ai minimi termini: «Situazione surreale, quando ritorniamo in casa nostra per giocare gare delicate e ci troviamo di fronte ad un pubblico di 5000 persone, è brutto per noi e per chi viene allo stadio a guardarci. Migliorare il calcio italiano? Bisogna partire dalle strutture, quindi dagli impianti, ma anche dai settori giovanili. Poi bisogna privilegiare i calciatori italiani, anche giovani».
PARTENZA ANTICIPATA – La squadra del Cagliari si trova in terra piemontese da ieri, un giorno di anticipo rispetto alla consueta partenza del sabato. Astori spiega la scelta come un mezzo per tenere alta la concentrazione: «Siamo partiti un giorno prima per la sfida contro il Torino per rimanere sul pezzo, per fare punti anche qui all’Olimpico di Torino».