2013
Atalanta, Livaja: «Obiettivo doppia cifra. Ma devo imparare anche a difendere»
Marko Livaja è una delle piacevoli sorprese dell’Atalanta in questo inizio di stagione. Il biglietto da visita dell’attaccante croato di scuola interista, classe 1993, per il debutto in campionato di questa sera contro il Cagliari è la doppietta messa a segno domenica scorsa conto il Bari nel terzo turno di Coppa Italia. Già l’anno scorso il ragazzo, giunto in nerazzurro a gennaio, aveva fatto intravedere qualità tecniche pregevoli e fiuto del gol, seppure intervallati da qualche “colpo di testa” di troppo.
Quest’anno però Livaja è atteso come uno dei protagonisti nella lotta per la salvezza. Insieme a El tanque Denis forma infatti una delle coppie potenzialmente più prolifiche tra le squadre che lottano per non retrocedere e i suoi gol dovrebbero aiutare l’Atalanta a conquistare l’obiettivo stagionale, che è sempre quello di stare lontano dalle ultime tre posizioni della classifica. Il giovane attaccante croato, intervistato per l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, ha esordito parlando dei suoi primi anni da calciatore: «In Croazia giocavo dietro la punta, ho fatto anche il centrocampista. Poi in Under 15 trovai come allenatore Ivan Gudelj, ex giocatore dell’Hajduk, e lui mi impostò come prima punta».
Livaja ha parlato anche della sua posizione, nel 4-3-3 impostato da Colantuono per la sua Atalanta: «Il mister mi dice soltanto “torna indietro, torna indietro”… Io sono un attaccante e mi piace stare vicino alla porta. Ma mi rendo conto che nel calcio moderno bisogna saper attaccare e difendere. Obiettivi stagionali? «Andare in doppia cifra in questo campionato. Idoli non ne ho, ma mi piacciono Ibrahimovic e Drogba. Quelli potenti. La mia fama di matto? Così dicono. Ma adesso faccio il tranquillo, non faccio più cazzate come quelle dell’anno scorso. Per il mio bene, prima di tutto, e poi per la società, l’allenatore, i compagni. Devo cambiare.»