Editoriale

Atalanta-Villarreal, specchio di un’Italia agghiacciata

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Il deludente Atalanta-Villarreal chiude i gironi di Champions League con l’ennesima amarezza per il calcio italiano

Atalanta-Villarreal ci ha lasciati di sasso. O meglio ancora di ghiaccio per rimanere il linea con una settimana di freddo e neve. E purtroppo le premesse c’erano tutte con quel rinvio discutibile di mercoledì sera che ha evidentemente intorpidito teste e gambe dei bergamaschi.

Perché la prestazione della Dea è stata sorprendente, in negativo. I ragazzi di Gasperini avevano abituato un po’ tutti alle magiche notti europee, nelle quali più l’asticella si alzava e più i nerazzurri parevano salire di livello.

Invece il submarino amarillo del bravissimo Unai Emery ha saputo colpire con freddezza le mancanze di De Roon e compagni. Dalle imperfezioni nella fase difensiva ai molti errori tecnici concentrati nella prima frazione. Quella che ha scavato il solco con il gol-lampo dell’imprendibile Danjuma e con l’inserimento letale di Capoue quasi sulla sirena del quarantacinquesimo.

E che dire dell’arrendevolezza di Palomino, Toloi e Musso sull’asse (splendido, va detto) Gerard Moreno-Danjuma che ha inventato il tris. Sull’orlo del baratro l’Atalanta ha saputo poi ritrovare se stessa, grazie soprattutto alla classe dei subentrati Malinovskyi e Muriel. Proprio su quel clamoroso palo del colombiano si sono definitivamente infrante le speranze di centrare gli ottavi.

Una delusione enorme, considerando un girone di Champions League oggettivamente alla portata della migliore Dea. Ma è stata l’intera campagna europea ancora una volta a rimandare il calcio italiano. Che si salva dalla bocciatura solo perché perde di fatto esclusivamente il Milan, eliminato con qualche rimpianto ma in un gruppo fuori portata per i rossoneri.

La Juve ha vinto il girone ma tutt’altro che impressionato, con quel 4-0 di Stamford Bridge a raccontarla forse più lunga della classifica sul valore assoluto dei bianconeri. L’Inter ritroverà la seconda fase dopo una vita, ma al cospetto del Real Madrid si è ancora riscoperta parecchio lontana.

E non che in Europa e Conference League le sensazioni siano state granché confortanti. Napoli e Lazio hanno chiuso alle spalle di Spartak Mosca e Galatasaray (non proprio due top team) e dovranno ora transitare dagli spareggi con le retrocesse dal piano superiore. E con Barcellona, Porto, Siviglia o Borussia Dortmund nell’urna c’è poco da stare allegri. Per non parlare della Roma, prima e qualificata agli ottavi grazie al “regalo” dello Zorya, ma senza che si possa dimenticare la storica umiliazione sorbita in Norvegia. Verranno tempi migliori, almeno si spera.

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