2015

Avelar: «Cagliari, mi dispiace. Devo aiutare la mia famiglia»

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Allenatosi da solo nei primi giorni di ritiro, Danilo Avelar è pronto per impressionare Giampiero Ventura: l’ex terzino del Cagliari si è preparato con un personal trainer per farsi trovare pronto. Un bel biglietto da visita per l’allenatore del Torino: «E’ un maestro che insegna calcio, per me sarà una benedizione. Sono stato una settimana e già mi ha aperto la testa. Sulla tattica, ma non solo. Lo vedo all’opera e capisco perché era così difficile affrontare il Torino. E la presenza di Ventura è stata una spinta in più per scegliere il Torino al pari del blasone del club: sono aspetti che fanno la differenza, come il calore dei tifosi che a Torino sono molto caldi», ha dichiarato il brasiliano ai microfoni di Tuttosport.

 

Avelar, però, ha anche parlato dell’esperienza nel Cagliari e degli incroci con la squadra granata: «Appena arrivato a Cagliari debuttai contro il Genoa: 45 minuti, poi il tecnico Ficcadenti mi sostituì. Per sei partite di fila non vidi più il campo. Poi arrivarono Lopez e Pulga e per me cambiò tutto. Ero tornato in campo proprio con il Torino, all’Olimpico: non una gran partita, però per me è stata una sorta di rinascita. E che spettacolo lo stadio, il pubblico è caldo. Non vedo l’ora di cominciare a giocare. Torino è una piazza splendida e quella partita me la ricorderò sempre perché per me è stata importante. E’ un orgoglio per un brasiliano essere granata: qui ci sono state leggende come Junior e Casagrande. Zeman? Ho imparato tanto nella fase offensiva». 

 

Le critiche piovutegli dalla Sardegna per la retrocessione e l’addio, dunque, sono ormai alle spalle: «Sono polemiche normali: quando una squadra retrocede e un giocatore va via, i tifosi si arrabbiano. Ma è una questione di lavoro, è così: devo fare la scelta giusta, devo aiutare la mia famiglia in Brasile. Sono molto legato al Cagliari e mi spiace». 

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