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Ballardini: «Il Cagliari mi deve ancora un milione, Cellino mi chiamava alle 3 di notte»

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Tra Zamparini e Cellino, Davide Ballardini non ha avuto una carriera facile. Ma tra i due presidenti l’ex allenatore di Palermo e Cagliari non ha dubbi con chi è stato più difficile convivere: «Con Cellino. Mi chiamava anche alle tre di notte per la formazione. A volte con buone intuizioni, tipo Cossu regista. Io a un certo punto spegnevo il telefono e lui chiamava il mio vice».

 

Esonerato dal Palermo lo scorso 11 gennaio, Davide Ballardini ha parlato a “Repubblica” anche della sua passata esperienza a Cagliari, dove ha collezionato due esoneri ma anche una salvezza miracolosa: «Sono stato lì tre volte, la terza non mi hanno pagato, devo avere circa un milione netto. Si sono inventati la formula del licenziamento per giusta causa, accusandomi di uso improprio di un pc del club, che era in un’area aperta a tutti, riferendosi a me e al mio staff. Ma io non ho neanche l’e-mail, gli schemi li disegno su un foglio».

 

«Certi presidenti – prosegue Ballardini – ti sgretolano il cervello. Il nostro calcio non si basa più su competenza e separazione dei ruoli ma sul profitto e sul mercanteggiare. E il mestiere di allenatore è sminuito. Io ascolto tutti, forse nel tempo è stata una mia debolezza».

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