2014

Black out

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Partita ai limiti dell’ inguardabile.
Abbiamo raccontato spesso partite in cui il Cagliari non gioca, non entra mai in sfida, non scende proprio in campo.
C’è un problema oggettivo in questa squadra.
Momenti di totale black out che una squadra di professionisti non può davvero permettersi.
Si perché il resto del campionato non resta certo a guardare e la’dietro la coda e’ sempre più corta e fa maledettamente paura.
Lo spettro della serie b sembra presentarsi a domeniche alterne e non sembra avere per niente buone intenzioni.
L’ unico giocatore che sembra presentarsi oggi in campo e’ il solito, motivato Dessena.
Ha benzina da vendere e nonostante il ruolo non gli sia totalmente affine, lotta fino all’ultimo minuto.
Ma diciamolo, è l’unico.
Il resto della squadra e’ in visibile difficoltà, in affanno, svogliata.
Pinilla e i rigori: questo matrimonio non sa da fa’.
I rigori possono essere parati a seconda della sfortuna o dell’intuito del portiere di turno, ma se non prendi proprio lo specchio della porta, forse e’ il caso che inizi a pensare che non li sai tirare.
L’assenza di Astori in difesa pesa come un macigno.
Ai giocatori vengono cambiati i ruoli con una frequenza neanche da play station.

Il Sant’Elia ammutolisce.
C’è il tempo solo per qualche coro di contestazione.
Ci passano un po’ tutti: il presidente , il sindaco, Marchetti.
Siamo stanchi, questa e’ una certezza. Vogliamo un presidente e vogliamo una squadra, vogliamo un allenatore….e uno stadio.
Bologna diventa un campo rovente, una sorta di ultima spiaggia e ci aspettiamo di vedere finalmente una luce accesa in questo momento di buio totale.

 

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