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Boninsegna: «Domenica tifo per un pari. Di Francesco andava esonerato prima»

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Roberto Boninsegna ha parlato sulle colonne della Nuova Sardegna della sfida di domenica tra Inter e Cagliari: le sue dichiarazioni

Roberto Boninsegna ha parlato sulle colonne de La Nuova Sardegna della sfida di domenica tra Inter e Cagliari. Queste le parole di Bonimba, doppio ex del match.

TRASFERIMENTO ALL’INTER – «Il Cagliari pagò 80 milioni per il mio cartellino. Ma dopo il secondo posto in campionato, la società decise di cedermi. Io stavo bene nell’isola e anche mia moglie, con la quale ero sposato da appena un anno. Abitavamo in via Salaris. Cedevano me perchè Riva non voleva andare via. Alla fine dissi di sì, ma solo se fossi tornato all’Inter. La trattativa andò in porto per 600 milioni più i cartellini di Domenghini, Poli e Gori. In pratica ho contribuito a costruire la squadra dello scudetto, rifacendomi l’anno dopo. All’Inter vinsi il campionato e la classifica cannonieri con 24 reti».

SARDEGNA – «Ci ho lasciato un pezzo di cuore. Tanto è vero che per trent’anni ho fatto le vacanze lì. Conosco tutta l’isola, da Nord a Sud. Sono stato a Villasimius, Alghero, Bosa, Stintino, la Costa Smeralda e da tanti altre parti. Il mare che c’è in Sardegna l’ho visto soltanto alle Maldive».

RIVA – «Se ci sentiamo? Tutti gli anni per farci gli auguri di compleanno. L’ultima volta in occasione di una manifestazione organizzata dalla Gazzetta dello Sport. Io e lui siamo grandi amici».

INTER CAGLIARI – «Risultato scontato? Non credo. I rossoblù sono un’ottima squadra ma commettono errori incredibili in fase difensiva. Eppure in rosa hanno giocatori importanti come Nainggolan, Nandez, Godin e Joao Pedro».

CAGLIARI IN DIFFICOLTÀ – «Forse l’allenatore andava cambiato prima. Con questo non voglio dire che Di Francesco e scarso, ma probabile che tra lui e la squadra non ci fosse feeling e le sue idee di calcio non in sintonia con le caratteristiche dei singoli. In quei casi paga sempre il mister».

SALVEZZA CAGLIARI – «Quante speranza hanno? Non ho la sfera di cristallo ma con nove partite da giocare, possono farcela. È vero che il Torino ha una gara in meno, però non credo farà punti a Roma contro la Lazio. Il Cagliari deve provare a portare a casa punti ovunque, anche domenica con l’Inter».

GIOCARE CON PAURA – «Sì. Ho visto la partita col Verona e ho avuto questa sensazione. Capisco che quando perdi tante partite subentra la pressione e non vai in campo tranquillo. Spetta ai giocatori più esperti, al mister e alla società, stare vicino ai più giovani, farli stare sereni, infondere fiducia. Ma credo stia succedendo, almeno me lo auguro. Io spero che il Cagliari resti in Serie A. Quindi domenica faccio il tifo per un pareggio».

CONSIGLI A SEMPLICI – «Non ne ha bisogno. Però, andare a Milano solo per difendersi sarebbe un errore. Non penso succederà».

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