Ex Rossoblù
Borriello: «Guadagnavo 50mila a gol, Giulini fu un folle a farmi quel contratto»
L’ex attaccante del Cagliari Marco Borriello è tornato a parlare dell’esperienza in Sardegna ai microfoni di Sky Sport
Marco Borriello e il Cagliari non si sono lasciati bene. E lo si nota ad ogni dichiarazione dell’ex attaccante rossoblù, che lasciò la Sardegna dopo appena una stagione alla vigilia dell’inizio del campionato 2017/18. Intervistato da Sky Sport per la rubrica “I Signori del Calcio”, il centravanti dell’Ibiza è tornato a parlare anche della sua esperienza cagliaritana.
LA FIRMA – Nell’estate del 2016 Borriello arrivò da svincolato, dopo non aver rinnovato con l’Atalanta, nonostante i 6 mesi precedenti positivi: «All’Atalanta sarei rimasto per molto tempo, ma la società aveva molti giocatori d’attacco e non potevano comprarmi, altrimenti avrebbero sforato il budget. Quell’estate allora mi arriva l’offerta del Cagliari di un anno garantito più un anno che sarebbe scattato a salvezza ottenuta. Decisi di firmare, feci benissimo e segnai 20 gol stagionali».
IL CONTRATTO – «Avevo stipulato un contratto all’inizio dell’anno che ad ogni gol dovevo guadagnare 50mila euro – spiega Borriello – Avevo una base bassa di stipendio, ma feci una scommessa col presidente e dovevo guadagnare quella cifra ad ogni gol, in caso di vittoria, pareggio o sconfitta. Feci 20 gol, fate voi i conti di quanto guadagnai in quella stagione. Ovviamente a salvezza acquisita mandò un messaggio al direttore sportivo dicendomi di togliermi a fine primo tempo. Perdevamo credo 3-0 e il 3-1 valeva 50mila euro in meno per il presidente. Lo capisco, però mi fece molto male perché secondo me un presidente non dovrebbe abbassarsi a queste cose, aveva preso un impegno e doveva mantenerlo. Ha sbagliato a farmi un contratto così all’inizio dell’anno: solamente un folle o un incompetente fa un contratto di questo genere a Borriello, perché comunque i gol li ha sempre fatti».
L’ADDIO – «Nelle ultime partite non segnai più, come se qualcosa si fosse spento. Non c’era più quel feeling. Alla fine andai alla società chiedendo la cessione e mi trasferì alla Spal».