2014

Buon compleanno, Andrea! 34 anni e quel sogno chiamato rinnovo

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E’ vero, questa non è certo stata la miglior stagione di Andrea Cossu. Mai come in questa stagione il folletto rossoblù si è sentito messo in discussione dalla società. Mai come in questo momento le strade di Cagliari e Cossu potrebbero separarsi ad un bivio che, al termine di questa stagione, si troveranno davanti. Ancora una volta, sì. Perché non sarebbe la prima volta, e il condizionale è d’obbligo, che il numero 7 rossoblù potrebbe lasciare la Sardegna, quella terra che ha voluto riconquistarsi a tutti i costi. Già nel 2006 era successo che il Cagliari, nell’ultima giornata del mercato estivo, fece partire Andrea Cossu con un biglietto di sola andata con destinazione Verona, sponda Hellas. La delusione per Andrea era tanta. Proprio lui, cresciuto nel capoluogo isolano con la maglia della Johannes, si sentì abbandonato, messo da parte. A Verona conobbe il momento più difficile della carriera. Ed è proprio in quel periodo che Andrea rischiò di scivolare nel dimenticatoio. Ma il Cagliari per Cossu non è solo una maglia, ma la pelle. Si narra di allenamenti saltati o finte influenze per andare a seguire le partite dei rossoblù, quando il Cagliari giocava nelle vicinanze della città veneta.
Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Ed è proprio così, come recita una canzone di Venditti, che le strade di Cossu e del Cagliari tornarono ad incontrarsi, a prendersi per mano, nella sessione invernale di mercato nella stagione 2007-2008. Da quel momento Cossu si conquisto un posto da protagonista non solo sul campo ma anche nel cuore dei tifosi, specialmente quelli della Curva Nord, gli Sconvolts. Quei stessi tifosi che domenica scorsa, nella vittoria contro il Parma che ha sancito la salvezza matematica, hanno messo in coro il suo nome facendolo rimbombare nel tugurio del Sant’Elia affinché chi avrebbe dovuto sentire, eccome se lo ha sentito, avrebbe dovuto capire il pensiero dei tifosi sul futuro delle bandiere: Andrea Cossu e Daniele Conti. Quel futuro che oggi è ancora incerto, annebbiato e dove stavolta non pare tutto così scontato. E se Andrea avesse la possibilità di scegliere un solo regalo per il suo compleanno, oggi 34 candeline spente, probabilmente non avrebbe dubbi: quel regalo sarebbe un autografo, una firma. La firma che conta, quella sul rinnovo del contratto. E allora tanti auguri Andrea: a attrus annus impari.

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