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Cagliari, viaggio verso lo scudetto: i rossoblu sono Campioni d’Italia
Nell’aprile 1970 il Cagliari dà l’accelerata decisiva. La vittoria casalinga contro il Bari porta lo storico scudetto in Sardegna
Chiuso marzo con tre punti di vantaggio, il Cagliari di Scopigno vede sempre più vicino lo storico traguardo. Inizia aprile, ultimo mese di campionato. Davanti a Riva e compagni ci sono quattro partite da non sbagliare. Si inizia contro il Palermo all’Amsicora, squadra che all’andata aveva messo in difficoltà i rossoblu condannandoli alla prima sconfitta stagionale. Ma stavolta il Cagliari fa la partita sin dalle prime battute e viene premiato al 40′, quando il solito Riva coglie un traversone dalla bandierina e porta avanti i suoi. Nella ripresa raddoppia Nenè, con un bel destro dal limite. Il Cagliari coglie agevolmente due punti e tiene il distacco sulla Juventus, che coglie la vittoria contro il Brescia solo al 91′. Mancano tre giornate alla fine, i sardi guidano la classifica con 3 punti di vantaggio sui bianconeri ed hanno la possibilità di evitare un finale in salita nelle ultime due giornate contro Milan e Torino.
Cagliari-Bari 2-0: i sardi sono aritmeticamente campioni d’Italia
E’ il 12 aprile 1970. L’Amsicora è stracolmo, festante: così inizia Cagliari-Bari, in un pomeriggio che rimarrà scolpito nella mente e nel cuore dei tifosi isolani. La squadra di Scopigno mette alle corde i pugliesi, che riescono a salvarsi in più di un’occasione. Ma al 39′ Brugnera, su punizione, trova la testa di Riva sul secondo palo: tuffo di Rombo di Tuono, rombo dell’Amsicora e corsa festante del capocannoniere rossoblu. La ripresa è ancora di marca isolana: Domenghini viene fermato solo dal palo, pochi minuti dopo si diffonde la notizia che la Juventus è sotto in casa della Lazio. In campo il Cagliari continua a spingere alla ricerca della rete della sicurezza, che arriva con Gori all’88’: Bobo va via sulla sinistra e scarica sotto l’incrocio un destro violento. Pugni al cielo, scatta la festa sul campo dell’Amsicora.
Uno scudetto storico
I tifosi invadono il campo alla ricerca di un abbraccio, di una maglia, di un calzoncino dei propri beniamini. E’ la conquista di uno scudetto storico, il primo nel meridione italiano, ancora ricordato non solo dai tifosi rossoblu ma da tanti appassionati di sport. Emblematiche le parole, come sempre in controtendenza, di Scopigno nel post gara: «Se c’è stato un momento in cui ho temuto di non vincere lo scudetto? No, mai. L’anno scorso sì, quest’anno no. Questo il momento più bello? In un certo senso era scontato, e come tutte le cose scontate non è che sia poi bellissimo». Lo stesso che qualche giorno dopo, a La Domenica Sportiva, alla domanda «Ma insomma, lei chi è?» Rispose: «Uno che c’ha sonno, in questo momento». Dissacrante, mai banale. E’ anche per il suo carattere e per il suo innato anticonformismo che riuscì a portare quello scudetto a Cagliari. Intanto, in Sardegna ed in Italia, esplodeva per le vie una festa che sarebbe continuata per settimane.
IL SORPASSO
LA PRIMA FUGA
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