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Cagliari, a Bari una prova maiuscola: tridente decisivo
Il Cagliari, vincendo per 3-0 al San Nicola contro il Bari, ha messo la parola fine al discorso promozione. Un discorso protrattosi a lungo, più di quanto si aspettassero tifosi e squadra. La crisi degli ultimi mesi aveva rallentato quel Cagliari che per gran parte del torneo aveva mantenuto ritmi altissimi ma, alla fine, è arrivata la tanto agognata aritmetica. La certezza di disputare, dopo una sola stagione di purgatorio, la Serie A. Il ritorno sull’Olimpo del calcio nostrano ha fatto passare in secondo piano la prestazione esemplare degli uomini di Rastelli, che alla vigilia del match aveva avvisato: «Non voglio una squadra che scenda in campo per accontentarsi di un punto».
E così è stato. Pronti, via: il Cagliari aggredisce gli spazi e tiene il baricentro alto, facendo scattare più di un allarme nei pressi della porta difesa da Micai. Poi la reazione del Bari, il San Nicola – che ha fatto registrare il record di presenze del campionato – che ruggisce ad ogni incursione biancorossa e qualche occasione degli uomini di Camplone sventata da Storari e compagni. Il Cagliari inizia a sentire la pressione ma sulle ripartenze è sempre pericoloso. Lasciato in panchina Sau, Rastelli ha puntato sul feeling verdeoro di Farias e Joao Pedro e sull’ottimo periodo di forma di Giannetti. Quest’ultimo, più attaccante di peso dei due brasiliani, è stato bravo a non dare riferimenti alla difesa dei galletti svariando sul fronte d’attacco e sacrificandosi nel pressing. Decisiva la palla recuperata dall’ex Siena e Spezia che ha permesso a Joao Pedro, diventato ormai l’uomo simbolo della stagione del Cagliari, di controllare e mandare all’angolino basso lontano, dove Micai non è potuto arrivare, il pallone dello 0-1. Un gol fondamentale, che ha spinto ancora di più il Cagliari verso una promozione rimandata da troppo tempo. I rossoblù hanno due risultati su tre a disposizione ed il vantaggio facilita notevolmente il compito ed il prosieguo della gara. La squadra isolana rientra negli spogliatoi con un gol di vantaggio e la consapevolezza di avere in mano le sorti della partita. Al ritorno in campo, come prevedibile, il Bari – costretto a trovare nei minuti iniziali un gol per cercare il sorpasso – si sbilancia in avanti ed il Cagliari sfrutta alla perfezione gli spazi lasciati liberi dai padroni di casa. Quello del 2-0 è un gol che nasce da lontano: Joao Pedro fa ripartire l’azione dalla trequarti rossoblù servendo in profondità Farias, che non perde un tempo di gioco allargando di prima intenzione verso Giannetti, l’uomo più alto dei rossoblù. Il numero 32 ha davanti a sé un solo difensore e porta palla per qualche metro attendendo la profondità di Farias e Joao Pedro, scattati non appena si sono liberati della sfera. Il pallone passa ancora dai piedi di Giannetti a quelli di Farias in quello che si può definire un triangolo largo, facilitato dall’impreparata ed attardata difesa del Bari. Il brasiliano di Sorocaba controlla, entra in area a fulmina Micai per lo 0-2. E’ questo il momento chiave della partita: Cagliari abile a sfruttare le circostanze della gara e portarsi avanti di due gol. Un doppio vantaggio che, alla luce dei due risultati su tre disponibili, ha il dolce retrogusto di Serie A. Il tutto con un’azione partita da Joao Pedro, passata per Giannetti e finalizzata da Farias. Tutto il tridente è protagonista, ogni movimento e giocata è fondamentale per la riuscita della transizione prima e della finalizzazione poi. Alla ripresa del gioco il Bari si fa pericoloso più volte ma Storari, palo e difesa negano il gol ai galletti. Nel finale arriva anche il sigillo di Cerri, che arrotonda il risultato e dà la certezza della promozione anche ai più scaramantici, che attendevano impazienti l’ufficialità dal triplice fischio di Chiffi. Il nome di Joao Pedro è presente anche stavolta: il brasiliano è abile a servire Cerri, che corona un campionato da comprimario tra sportellate, sponde e pochi gol (due fino ad allora, contro Lanciano ed Avellino) con una rete che può essere definita quella della certezza.
La festa inizia in panchina e, al triplice fischio di Chiffi, si sposta sul prato del San Nicola per poi continuare negli spogliatoi prima e all’aeroporto di Elmas poi. Il Cagliari è tornato, dopo 355 d’inferno, in Serie A al termine di una prestazione di alto livello, tecnico e soprattutto tattico, che ha visto i sardi uscire vincitori da una sfida in cui tensione, avversario attrezzato ed ambiente avverso avrebbero potuto avere la meglio. Il tutto tramite una prestazione convincente, culminata con un largo successo. Prestazione passata in secondo piano, comprensibilmente, per via dell’euforia per il ritorno in Serie A. Dall’alto del suo pragmatismo, manifestato con dichiarazioni e prestazioni della squadra nel corso della stagione, al termine della gara Rastelli ha voluto evidenziare la prova di spessore offerta dai suoi: «Questa squadra meritava di andare in Serie A con una prestazione del genere. Oggi i ragazzi sapevano che non dovevano sentire altri risultati, contava solo la nostra prestazione».
Una prova maiuscola che solo i festeggiamenti per la promozione avrebbero potuto mettere in ombra ma che fa ben sperare per le ultime due uscite stagionali, in cui i rossoblù cercheranno di agguantare il primo posto in classifica.