2013

Cagliari, al via con tanti punti interrogativi

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Così tanti interrogativi forse il Cagliari non li aveva mai avuti durante la preparazione di un campionato. Dubbi che riguardano sia il calciomercato che il fronte stadio.
Partiamo dal primo punto. Mentre Conti & co. sono tornati a correre ad Assemini, in attesa della partenza per Sappada, i dirigenti rossoblù, con il nuovo responsabile dell’area tecnica Nicola Salerno in testa, sono impegnati a risolvere trattative ancora lontane dalla conclusione. Il patron Massimo Cellino ha fatto capire che salvarsi non gli basta. I due allenatori Diego Lopez e Ivo Pulga ne prendono atto, cercheranno di rispettare il diktat presidenziale, ma ci pare scontato dire che molto dipenderà da come andranno a finire le vicende legate ad Agazzi, Astori e Nainggolan. Per quanto concerne il portiere, siamo in una fase di stallo visto che la Fiorentina è intenzionata a concedere al giovane brasiliano Neto una seconda chance da titolare. La sensazione è che più giorni passano e più l’estremo difensore bergamasco sia destinato a trattenersi in Sardegna.

Per il centrale della nazionale italiana, il Milan non ha i soldi per acquistarlo, mentre rimane caldo l’interesse del Napoli con De Laurentiis pronto a offrire in cambio Federico Fernandez. Occhio anche al Manchester United.

Complicata la situazione del belga, conteso da Roma e Inter. Il club di Moratti è in vantaggio, ma non è disposto a spendere i quindici milioni di euro richiesti dal numero uno di Viale La Playa. Per questo, il direttore tecnico nerazzurro Marco Branca vorrebbe inserire nell’affare una contropartita corrispondente al nome di Joseph Duncan, classe 1993, al Livorno nel 2012-13.

L’obiettivo principale, comunque, è restare in Serie A. Se poi tutti e tre saranno in rosa anche la prossima stagione e se nel frattempo dovessero arrivare elementi validi, pensare a qualcosa di più della salvezza non sarebbe sbagliato.

Capitolo stadio. Al momento c’è solo una certezza: ad Is Arenas non si giocherà. Probabile un ritorno al Sant’Elia a fine settembre-inizio ottobre. I lavori di riqualificazione dell’impianto, però, non sono ancora cominciati nonostante società e Comune siano giunti a un accordo. Nell’attesa, trasferimento a Trieste, ma dove sta la notizia.
Il pubblico cagliaritano non può rivivere un’annata come quella terminata a maggio, con cinque partite disputate lontano da casa e la maggior parte delle altre a porte chiuse. Non è ammissibile per i tifosi non avere la possibilità di andare a vedere il sabato o la domenica la propria squadra del cuore. Il calcio dovrebbe essere passione, divertimento e anche svago dopo una settimana di lavoro e fatica.
Appunto, dovrebbe…

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