2014
Cagliari all’attacco (forse): le punte rossoblù al microscopio
Nel calcio vince chi segna. Il detto si applica alle singole partite ma ha il suo peso anche nella valutazione di intere stagioni: andando a spulciare la classifica della Serie A appare evidente come il dato delle reti fatte segua, salvo pochissime eccezioni, quello dei punti. Viene allora automatico analizzare il rendimento del reparto avanzato del Cagliari se si vuole trovare uno dei motivi principali di un piazzamento ben più basso di quanto pronosticato ai nastri di partenza.
La squadra di Lopez ha segnato finora 22 reti, delle quali 14 vengono dall’attacco e 8 dal centrocampo; nessun gol fino ad oggi è stato segnato da giocatori appartenenti al reparto difensivo. In mediana il più prolifico è il capitano Conti con quattro sigilli, seguono Dessena e Cabrera con uno a testa (altri due sono stati messi a segno da Nainggolan che oggi veste maglia giallorossa).
SAU RALLENTA – Il capocannoniere rossoblù è ad oggi Marco Sau, autore di cinque reti. Il folletto di Tonara è anche l’attaccante che ha giocato di più rispetto ai compagni di reparto: il suo cronometro complessivo segna 1541 minuti. L’incrocio dei due dati dice che Pattolino la mette dentro mediamente ogni 308 minuti, un coefficiente molto diverso da quello della scorsa stagione. Nel suo primo anno di Serie A infatti Sau ha centrato il bersaglio 12 volte, una ogni 163 minuti giocati. E’ evidente come l’attaccante sardo, pur in crescita recentemente, non sia finora riuscito a confermare il peso offensivo dimostrato un anno fa.
NENE’ AFFIDABILE – Un altro giocatore atteso per conferme ad inizio stagione era Nenè: il brasiliano aveva fatto vedere ottime prestazioni e qualche numero clamoroso nei primi tempi della sua avventura cagliaritana, salvo poi perdersi fra infortuni e rendimento altalenante. Quest’anno è lui il detentore della migliore media-gol là davanti: i suoi tre gol in 606 minuti giocati vogliono dire che l’attaccante di Sorocaba va in rete mediamente ogni 202 giri di lancetta. Lo scarso cinismo mostrato sin qui dalla squadra annacqua un po’ il peso dei gol di Nenè: le tre reti hanno portato due soli punti (pareggi contro Sassuolo e Napoli, mentre la rete di domenica non è bastata a fermare il Livorno).
PINILLA IN & OUT – In mezzo a Sau e Nenè si piazza Mauricio Pinilla, autore fin qui di quattro gol in 1125 minuti. L’attaccante cileno ha vissuto finora un campionato a corrente alternata per via degli infortuni ricorrenti, riuscendo comunque a gonfiare la rete mediamente ogni 281 minuti giocati. Sono gol pesanti quelli del Pistolero, che fatta salva la sconfitta interna contro la Juventus ha sempre potuto accompagnare le marcature a punti in classifica. Decisivo due volte contro la Fiorentina (pareggio in extremis al Franchi e match-winner su rigore al ritorno), il centravanti ha messo il sigillo più memorabile nel giorno del ritorno al Sant’Elia, con un gol al Catania immortalato dall’abbraccio con la curva ritrovata.
IBARBO, MANCA LA ZAMPATA – Chiude l’elenco dei frombolieri Victor Ibarbo, la cui media è la più bassa in questa speciale classifica. I suoi due gol in 1116 minuti evidenziano una media di una marcatura ogni 558 minuti. La poca lucidità del colombiano sottoporta è spiegabile con una crescita ancora da completare in termini di “cattiveria”, ma anche con la generosità che porta il giocatore a profondi ripiegamenti e partecipazione a tutte le fasi del gioco: impossibile arrivare davanti al portiere con la giusta freddezza quando si corre tanto. Il diamante va sgrezzandosi di partita in partita, prova ne sia il fatto che ha una maglia da titolare quasi scontata quando sta bene, ma occorre proseguire con tenacia nello sforzo di adattamento ad un ruolo e ad un campionato che richiedono maggiore incisività.