2013
Cagliari, alla disperata ricerca di uno stadio
«L’iscrizione sarà possibile se sarà definito e chiaro lo stadio di ciascuna società, evitando le situazioni complesse che ci hanno accompagnato quest’anno». Così ha parlato qualche giorno fa Giancarlo Abete, in merito all’approvazione in consiglio federale delle norme per ottenere le Licenze Nazionali per la stagione sportiva 2013/2014, onde evitare che si ripetano altri episodi come quello del Cagliari e dello stadio Is Arenas.
Parole che suonano dure agli orecchi dei tifosi cagliaritani, costretti ormai da un anno a questa parte a migrare da uno stadio all’altro, senza fissa «dimora». Il Cagliari è come un nomade che, privato della propria casa, si trova costretto a chiedere asilo presso altre abitazioni. Abitazioni che, come lo Stadio Nereo Rocco, hanno le parvenze di un cantiere aperto, se messe a confronto con la vecchia «casa», ossia Is Arenas.
La storia del Cagliari ad Is Arenas pare veramente arrivata ad un termine per questa stagione. I rossoblù giocheranno le ultime e restanti gare «casalinghe» sul campo del Nereo Rocco di Trieste; unica soluzione per non perdere le partite a tavolino, come accadde contro la Roma.
Marroccu si è detto consapevole delle difficoltà arrecate ai tifosi e nei giorni scorsi la società sarda ha attivato il rimborso degli abbonamenti. Il dirigente del Cagliari ha affermato: «A malincuore, dobbiamo andar via e penso ai nostri tifosi, alla gente, all’Isola e alla tristezza dei giocatori, che non potranno sentire nemmeno da lontano, le urla dei loro sostenitori».
Il Cagliari è stato messo all’angolo, senza più un margine di manovra, tradito dalla propria terra. Sarà costretto fino al 19 maggio (contro la Lazio n.d.r) ad emigrare a Trieste. Anni fa fu costretto a giocare a Brescia, poi a Parma, ma in questi casi si trattava di episodi saltuari.
È assurdo ipotizzare che il Cagliari possa essere costretto a disputare un’intera stagione calcistica lontano dai propri tifosi. È impensabile che si debba sempre prendere un aereo per giocare in «casa».