2013

Cagliari-Atalanta, promossi e bocciati

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Inizio migliore di questo non poteva esserci. Perché la voglia di riscattarsi dopo la brutta sconfitta contro il Frosinone ha giocato un ruolo fondamentale, e si è visto. Già, la voglia. Come quella di ritornare a giocare tra le mura di casa, dove tra gli spalti, seppur inizialmente ridotti, l’unico eco che si sentirà sarà quello di “forza casteddu”, urlato dai tifosi rossoblù che non vedono l’ora di riabbracciare la propria squadra in terra sarda.

PROMOSSI. Il solito Nainggolan, anche se non ci si abitua mai a vederlo così spumeggiante, autore di un gol di precisione e potenza. La piacevole sorpresa di Cabrera, che trova i tempi giusti per gli inserimenti chiesti da Lopez e che lo portano a chiudere la pratica Atalanta. Marco Sau, che se si fosse chiamato Hamsik, Balotelli o Totti i media nazionali starebbero ancora parlando di quella serpentina in area di rigore e di quell’assist al bacio per l’1 a 0 di Radja. Victor Ibarbo, che se avesse mandato in rete quel maledetto pallone che ha battuto sul palo, sarebbe stato un ingresso in partita perfetto. Ci siamo accontentati di vederlo staccare in velocità i terzini della Dea e non solo. Ha tenuto palla nei momenti di difficoltà, come chiesto da Lopez (e da Cellino in tribuna).

BOCCIATI. Più che bocciati è meglio dire rimandati. Se Lopez fa della fase difensiva una questione primaria, è giusto dire che qualcosa da rivedere, in realtà, c’è. Lo si nota in primo luogo nella prima palla persa in difesa dai rossoblù, che manda Denis davanti ad Agazzi dove, fortunatamente, calibra male il pallonetto. In secondo luogo, ed è costato dolori, lo schieramento a zona in occasione del primo corner dei bergamaschi calciato da Cigarini, che ha portato Stendardo a saltare completamente solo in area e battere Agazzi. Un meccanismo che ha difettato, ma quando si vince lo si nota poco. Perciò è giusto che Lopez faccia rivedere ai suoi giocatore cosa non è andato in difesa. Anche perché i prossimi attaccanti si chiameranno El Shaarawy, Boateng e Balotelli, che avranno l’intenzione di scacciare via l’incubo vissuto a Verona.  

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