Ex Rossoblù
Cagliari, l’ex Avramov: «Bravo Rafael, merita il posto da titolare»
L’ex portiere del Cagliari Vlada Avramov si racconta a CagliariNews24: il numero uno serbo promuove Rafael e ricorda i tanti amici conosciuti in rossoblù
Il ruolino di Vlada Avramov al Cagliari registra una trentina di presenze in tre stagioni, ma con un netto sbilanciamento verso l’ultima: dopo tantissime partite vissute in panchina, il portiere serbo si conquistò una maglia da titolare a suon di parate. Tanti hanno ancora negli occhi la sua prestazione di quell’anno all’Olimpico, quando la Roma fu ripetutamente fermata dai suoi guantoni fino allo zero a zero finale. Dopo le stagioni in rossoblù Avramov non ha trovato spazio fra i pali di Torino e Atalanta, per poi scegliere l’esperienza giapponese al Tokyo FC allora guidato da Ficcadenti. Oggi l’ex numero uno rossoblù è tornato in Serbia, dove lo abbiamo raggiunto per una chiacchierata in esclusiva.
Cosa fa oggi Vlada Avramov?
«Ora sto aspettando il 23 aprile, quando andrò a Coverciano per prendere la licenza come allenatore dei portieri. Ho già quella B, punto alla maggiore».
Magari facendo un pensierino ad Asseminello?
«Sento spesso i miei compagni degli anni in rossoblù, se penso all’Italia so che la mia casa è Cagliari e ci ritornerei subito. Sto anche pianificando le vacanze estive in Sardegna con la famiglia. Sono legato a quella terra e a quella maglia in un modo difficile da spiegare, c’erano tanti uomini veri insieme a me in rossoblù e quegli anni sono stati bellissimi. Da allora ho amici carissimi come Conti, Cossu e Agazzi ma sento un rapporto di amicizia anche con i tifosi che mi hanno voluto veramente bene».
Come giudichi la vicenda dei portieri del Cagliari in questa stagione, tu che fosti in grado di conquistare il posto da titolare nonostante partissi come secondo?
«Rafael è un portiere che stimo, lo conosco da quando giocava a Verona ed è sempre stato oltre che un ottimo giocatore anche una persona eccellente, sempre umile. Per quello che ha fatto in questa stagione se io fossi l’allenatore non lo cambierei più. Io in rossoblù feci due anni e mezzo di panchina aspettando la mia occasione che arrivò con Diego Lopez come allenatore. Rafael ci ha messo meno tempo, ma fare il secondo è dura: se lui ha giocato così bene anche contro la Fiorentina è perché evidentemente si allena molto bene. Non è facile per un secondo portiere allenarsi sempre come se si dovesse giocare e poi farsi trovare pronto quando il mister chiama. Io dopo la stagione da titolare non fui confermato, Rafael è stato più fortunato e ha ottenuto il rinnovo del contratto (sorride, NdR)».
Il rendimento della squadra di Rastelli in questo campionato? La classifica è rassicurante.
«Il Cagliari quest’anno ha fatto bene, lo dimostrano i punti raccolti finora, ma credo che sia anche favorito dal fatto che le ultime tre squadre non vincono mai. Due o tre stagioni fa con quei punti non sarebbe stata una posizione così tranquilla in classifica».
Victor Ibarbo, che tu hai conosciuto a Cagliari, da oggi gioca in Giappone con Ficcadenti. Tu che hai fatto la stessa scelta qualche anno fa che ne pensi?
«L’ultima partita in Giappone la giocai proprio contro il Sagan Tosu, finì zero a zero. Il calcio giapponese non è difficile come quello italiano, avrei potuto giocare ancora qualche anno là. Credo che Ibarbo farà benissimo nella Japanese League, oltretutto Ficcadenti prepara molto bene le partite e a livello tattico è molto quotato. Con il Tokyo FC abbiamo conquistato i migliori risultati della storia del club, ora lui ha cambiato panchina ma la velocità del colombiano gli sarà molto utile al Sagan Tosu. Certo è un cambio di abitudini e di vita, Tokyo è affascinante ma se esci dalla città trovi la provincia e devi abituarti».
Fra un mese partono i lavori per lo stadio provvisorio, sarà molto simile a Is Arenas dove tu hai giocato.
«Verrò molto volentieri a vedere il Cagliari in quello stadio, seguirei i rossoblù in capo al mondo. Oltretutto ricordo bene l’atmosfera di Is Arenas, era una bolgia. Credo che in uno stadio così si facciano ancora più punti grazie alla vicinanza dei tifosi. In Italia ho sempre sentito una particolare carica quando giocavo a Marassi, da quel punto di vista Is Arenas era simile».
si ringrazia Vlada Avramov per la cortese disponibilità