2015
Cagliari, blackout fra vecchi errori e nuove paure
Si sapeva che la gara di Palermo sarebbe stata ostica, contro un avversario reduce da otto risultati utili consecutivi. Ma c’era anche la speranza che il Cagliari potesse giovare di una scarica di adrenalina dovuta al cambio in panchina. La classifica era già preoccupante prima del fischio d’inizio del Barbera, ma forse a ridare corpo alla fiducia sarebbe stata sufficiente una prestazione dignitosa, al di là del risultato finale.
Non è arrivato niente di tutto ciò, dopo appena quattro minuti la solita ingenuità ha concesso il gol a Morganella e i rossoblù sono precipitati immediatamente nello sconforto e nella confusione. I pochi tocchi di Magic Box, vedi la presenza di Longo come ariete e l’inversione fra Ekdal e Crisetig, sono stati poi spazzati via dall’espulsione di Conti che ha costretto il tecnico a virare sul 4-4-1. A quel punto il centravanti è annegato in un mare di rosanero mentre Farias (anche oggi impreciso) e Cossu sono andati a circondare la coppia mediana. Non c’è stato nulla da fare, la differenza di convinzione e tecnica ha fatto volare il Palermo fino alla goleada finale.
Tutto troppo simile a quanto visto in precedenza e imputato all’estremizzazione calcistica di Zeman: il gol all’inizio, il crollo psicologico, l’imprecisione. La classifica ora si fa drammatica, i quattro punti che separano dall’Atalanta quartultima sono in realtà aggravati dall’aver già perso in casa lo scontro diretto coi bergamaschi.
Gianfranco Zola aveva annunciato di voler partire senza stravolgimenti per poter modellare la squadra senza traumi, ma è evidente che serva una virata brusca e tempestiva. In questo conta la guida tecnica, certo, ma appare indispensabile che questa agisca di concerto con la società per intervenire sul mercato.
L’attacco è contato, basta un infortunio a sparigliare le carte e quando, come oggi, gli indisponibili sono due non c’è alcuna alternativa valida. In porta non ha giovato l’avvicendamento fra Cragno e Colombi, che oggi non ha dato maggiori sicurezze. Bisogna fare presto e bene, non è mai facile e l’acqua alla gola non aiuta. Ma se non si agisce subito potrebbe non esserci possibilità di appello. Ora è allarme rosso, si salvi chi può.