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Cagliari, Di Francesco pensa al cambio di rotta
Nuovo anno, nuovo equilibrio ma soprattutto importante cambio di rotta per il Cagliari che in attesa del mercato pensa a delle soluzioni
In attesa che le porte del mercato di gennaio si aprano per poter portare rinforzi alla squadra, Eusebio Di Francesco, allenatore del Cagliari inizia a riflettere su quelle che potrebbero essere le modifiche e le soluzioni da mettere in campo per smuovere finalmente una situazione che non si prospetta essere delle migliori. La squadra ha dimostrato di poter fare un buon gioco, di essere capace di prestazioni positive ma manca ancora qualcosa: manca l’equilibrio, manca quella vitalità e quel ritmo che facevano brillare il reparto offensivo, rendendolo fatale agli avversari. La classifica non convince, anzi, inizia a far paura ed è arrivato il momento di un cambio di rotta necessario per raccogliere punti e per ritrovare quella vittoria che è ormai un ricordo lontano, datato 7 novembre 2020. Quali saranno dunque le modifiche che Di Francesco attuerà per il bene dei rossoblù?
DEBOLEZZE – Quella rosa che a inizio campionato sembrava eccessiva, col tempo e soprattutto con l’arrivo del Covid, ha iniziato a essere sempre più corta. I giocatori colpiti dal virus, nonostante gli sforzi, si sono ritrovati con meno minuti nelle gambe, con meno allenamenti, con una condizione fisica che, inevitabilmente, ha avuto delle conseguenze sull’intera squadra: il centrocampo e la difesa sono le zone che soffrono maggiormente ed è arrivato il momento di fare il salto di qualità. Il mercato di gennaio arriva nel momento giusto. Perché? Il Cagliari ha dei buoni giocatori, questo si è visto ma manca in maniera eclatante la presenza di un giocatore di grande carisma che possa fungere da trascinatore, da condottiero anche se non con la fascia da capitano sul braccio. Questo giocatore ha un nome, Radja Nainggolan e il suo effetto sul Cagliari, sia come giocatore in campo che come compagno, si è già visto l’anno scorso. Il nodo cruciale di questa squadra dal rendimento così discontinuo e non soddisfacente sta però nello schieramento: la difesa è troppo debole e l’attacco, che inizialmente sembrava esente da difficoltà, mostra le sue fragilità con i giocatori che non riescono a segnare e a tirare verso lo specchio della porta avversaria. Alessio Cragno è sempre provvidenziale, miracoloso, fortunatamente sempre attento ma non può essere sempre messo in difficoltà dai suoi stessi compagni. La porta va difesa meglio, quindi, optare per il 3-5-2 o per il 4-2-3-1?
IL MODULO – Per difendere al meglio la porta il 3-5-2 sembra essere il modulo di gioco ideale sebbene contro la Roma non abbia funzionato per niente. Il 4-2-3-1 richiede tanto sacrificio agli esterni ma nel caso del Cagliari, esalta al meglio quelle che sono le caratteristiche di Riccardo Sottil e anche quelle di un Adam Ounas che ancora deve carburare e trovare la sua condizione ideale. Il Cagliari ha bisogno di stabilità, i cambiamenti sono sempre positivi ma per farli c’è bisogno di tempo e di massima preparazione perché in caso contrario ci si trova completamente allo sbaraglio. Di Francesco deve tornare a puntare sulla continuità, deve decidere se puntare sulla forza della difesa oppure rischiare per poter segnare sempre più gol, quelli che mancano, quelli necessari per allontanarsi da una zona retrocessione in cui il Cagliari non merita di finire. La squadra c’è, bisogna riflettere sul gioco.
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