2013
Cagliari, è Capitan Conti l’uomo della riscossa
All’indomani della sconfitta con il Verona, la terza consecutiva in campionato, le sue parole hanno suonato come una sveglia all’interno dello spogliatoio rossoblù: «Dobbiamo dare tutti qualcosa in più perchè abbiamo visto che quello che stiamo dando non basta. Da questa situazione se ne esce guardando in faccia la realtà e mettendoci la faccia». Daniele Conti non ama parlare tanto, è uomo che pesa le parole, ma da buon capitano capisce il momento di difficoltà della sua squadra: non solo ci mette la faccia (e il cuore), ma è pronto ancora una volta a caricarsi il Cagliari sulle spalle.
Anche nel nefasto pomeriggio del Bentegodi, il Capitano è stato senza dubbio l’ultimo a mollare, mettendo a segno la rete che nel finale ha riacceso le speranze rossoblù e rendendosi protagonista di una prestazione che gli è valsa l’inserimento nella top 11 europea della settimana. Ecco perché la tanto attesa scossa per superare la crisi e riprendere la marcia in campionato non può che arrivare da un uomo-simbolo come lui.
Ma c’è di più. La storia recente del Cagliari in Serie A dice che ogni volta che i rossoblù si sono trovati in difficoltà, è sempre stato il Capitano a guidare la riscossa. Dal Napoli al Torino, passando per il Genoa, i gol della bandiera rossoblù hanno sono sempre state decisive per le sorti del Cagliari.
Come dimenticare quel colpo di testa al 95’ di Cagliari-Napoli, una rete che rimarrà a lungo impressa nella memoria dei tifosi rossoblù. Gennaio 2008, il Cagliari di Ballardini, terzo tecnico di una stagione che sembra segnata, affronta il girone di ritorno da ultimo in classifica con appena dieci punti. Nonostante l’ennesimo avvicendamento in panchina, la squadra sembra inesorabilmente condannata alla retrocessione, e il rischio si fa sempre più concreto quando gli azzurri passano in vantaggio grazie a una rete di Hamsik. La reazione produce un assedio tanto incessante quanto apparentemente vano, ma proprio allo scadere arriva il pareggio di Matri. Un punto che comunque non cambierebbe nulla e servirebbe solo ad allungare l’agonia dei rossoblù, ma la storia va diversamente. Sull’ultimo e disperato tentativo verso la porta partenopea, la “spizzata” di testa del Capitano regala il meritato successo al Cagliari e manda in visibilio un Sant’Elia che sino all’ultimo ha spinto i rossoblù verso la vittoria. Proprio da quel colpo di testa partì la straordinaria cavalcata verso una storica salvezza, conquistata addirittura con una giornata d’anticipo.
Il copione si ripete nello scorso campionato: il Cagliari della coppia Pulga-Lopez, subentrata a Ficcadenti alla settima giornata, dopo aver conquistato quattro vittorie consecutive all’esordio, chiude il girone d’andata con sei sconfitte consecutive e sedici punti. La prima giornata di ritorno propone subito un delicato match-salvezza contro il Genoa, altra squadra in piena crisi, e l’obiettivo è uno solo: conquistare i tre punti. I rossoblù controllano bene il match, ma sono i rossoblù genovesi a passare per primi in vantaggio in un Is Arenas ancora a porte aperte. Il gol di Sau ristabilisce la parità, ma ancora una volta il pareggio sarebbe una magra consolazione. Così, a cinque minuti dal termine del match è ancora una volta il Capitano a tirare il Cagliari fuori dai guai, mettendo a segno, casualmente ancora di testa, la rete della vittoria seguita da quel bacio alla maglia rossoblù che per sua stessa ammissione è ormai una seconda pelle.
Sempre nella scorsa stagione, Conti si rivela ancora decisivo nel complicato periodo in cui la squadra è costretta a conquistare la salvezza prima in un Is Arenas desolatamente vuoto e poi di nuovo a Trieste. La doppietta del Capitano permette prima di ristabilire la parità e poi, sempre nel finale, di superare il Torino, prossimo avversario al Sant’Elia, in un 4-3 ricco di emozioni. In quel tiro fortunosamente deviato alle spalle di Gillet e in quella folle corsa ad abbracciare il figlio raccattapalle è racchiusa tutta la storia di un uomo diventato una delle poche bandiere ancora esistenti nell’attuale circo di soldi e pallone.
Il Cagliari di oggi, atteso domenica da un match delicato e importantissimo, non può dunque che affidarsi ancora una volta al suo Capitano, che domenica raggiungerà il traguardo delle 300 partite in Serie A, per uscire dalla crisi di gioco e di risultati delle ultime settimane. E non c’è dubbio che ancora una volta, sarà il Capitano l’uomo della riscossa.