Focus
Cagliari, la favola di Federico Serra: dall’operazione all’esordio in Serie A
L’attaccante della Primavera del Cagliari Federico Serra ha vissuto ieri a Bergamo l’emozione dell’esordio di Serie A ad un anno di distanza dall’operazione al ginocchio destro
Minuto 74′ di Atalanta-Cagliari. I rossoblù, sotto 2-0 già al 17′ del primo tempo, sostituiscono il numero 24 Marco Capuano per il numero 38 Federico Serra. È l’esordio assoluto in Serie A per il classe 1997, trequartista, ala sinistra o seconda punta della Primavera allenata da Max Canzi. Un’emozione unica, indimenticabile, nonostante la sconfitta dei suoi a Bergamo. Tocca pochi palloni, l’altezza (1,66 m) e il fisico lo penalizzano, ma in quel primo quarto d’ora nel massimo campionato italiano il cagliaritano non si è di certo risparmiato. Rastelli l’aveva già utilizzato per poco più di dieci minuti nella gara di Coppa Italia contro la Sampdoria, persa dai rossoblù per 3-0, mentre la prima panchina in Serie A l’aveva già assaggiata domenica scorsa al Sant’Elia contro il Bologna. Complici le assenze di Farias (infortunato), Ibarbo (non al meglio della condizione), Joao Pedro (squalificato) e le non perfette condizioni fisiche di Sau (rimasto in panchina per 90′), Rastelli ha provato a lanciarlo per la prima volta nei grandi. E pensare che poco meno di un anno fa, il 14 febbraio del 2016, Federico Serra era stato operato per la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro nella Clinica polispecialistica Sant’Elena di Quartu dal professor Massimiliano Salvi e dalla sua equipe. Un incubo per uno che fino a quel momento era stato protagonista dell’ottima stagione della Primavera di Max Canzi nella passata stagione. Autore di ben 10 gol (di cui uno bellissimo all’Hellas Verona) in appena 13 partite, nonché di una tripletta in Coppa Italia Primavera contro il Lanciano, il classe 1997 ha dovuto attendere questa stagione per ritornare sui campi di calcio e dimostrare il suo valore, anche se finora ha messo a segno solo due gol in 10 partite, rimediando anche una squalifica di tre giornate. Dopo l’incubo dell’operazione è arrivato però – neanche un anno dopo – il tanto sognato esordio in Serie A, con la speranza che sia solo l’inizio di una lunga avventura.