2013
Cagliari, Firicano: “Contro i viola per il Cagliari sarà difficile”
Firicano, partiamo dalla difesa viola: se è vero che davanti la Fiorentina crea e segna tanto, è anche vero dietro i suoi pericoli li corre sempre e nelle prime 4 partite ha sempre subito gol. Che mi dice a riguardo?
«La Fiorentina gioca principalmente col 3-5-2 e quindi con molti uomini davanti. Quando gli esterni salgono (e uno degli esterni è Cuadrado, quindi un uomo più portato ad offendere, anche se ha migliorato pure la fase difensiva) i tre difensori restano un po’ scoperti. Qualche pecca dietro c’è stata in queste prime gare, sì, ma non mi preoccuperei assolutamente perché siamo solamente all’inizio della stagione, una fase dove le sbavature sono più frequenti. Ma col passare del tempo, la squadra si assesterà e troverà il suo equilibrio».
Ma i difensori viola sono rimasti gli stessi dello scorso anno: lei non si aspettava l’arrivo di un altro elemento nel reparto arretrato viola?
«No, la rosa è questa e la ritengo valida. Secondo me la squadra è a posto così. Anche perché solamente pochi mesi fa (nel mercato di gennaio scorso) la Fiorentina ha acquistato Marvin Compper, giocatore che quest’anno credo avrà più possibilità di mettersi in mostra, di giocare. È un elemento molto interessante. Mi piace».
Però, nel frattempo, si è fatto male l’egiziano Hegazy, uno dei pochi centrali di ruolo della rosa: starà fuori sei mesi. Si parla di una Fiorentina che cercherà il modo per correre ai ripari e le soluzioni sembrano essere due: o puntare su un difensore svincolato (per esempio riportare a Firenze l’ex Kroldrup) oppure promuovere in prima squadra un Primavera (si parla di Madrigali, che Montella ha già seguito molto). Lei cosa farebbe?
«Non avrei assolutamente dubbi: promuoverei Madrigali. È un ragazzo interessante, molto bravo e sono dell’idea che vada inserito in prima squadra. Che gli vada data la possibilità di crescere al fianco di giocatori già affermati, approfittando dello sfortunato infortunio ad Hegazy. Non avrebbe senso ingaggiare un giocatore svincolato che poi avrebbe comunque pochissime chance di giocare. Sono per Madrigali».
Capitolo Vargas: pensa che riuscirà a meritarsi il reintegro in gruppo a tutti gli effetti, a riconquistarsi la fiducia dell’allenatore?
«Lo sforzo più grande lo deve fare sicuramente lui. È un buon giocatore, questo lo sanno tutti. Se torna a mettersi a disposizione della squadra e dell’allenatore e cancella quegli atteggiamenti che lo hanno portato ad essere escluso dalle preferenze degli ultimi tecnici viola, allora non dico che sarà l’uomo in più della Fiorentina, ma sicuramente potrebbe far comodo».
Certo è che togliere il posto a Pasqual adesso…
«Non ci sono dubbi, è molto difficile. Pasqual lo scorso anno ha fatto un campionato strepitoso e quest’anno si sta ripetendo. Poi adesso ha anche un riserva naturale come Alonso… quindi non sarà semplice per Vargas trovare spazio, ma il peruviano è un giocatore eclettico. Se si mette d’impegno, può succedere ancora tutto».
A proposito di Pasqual: finalmente è arrivata la convocazione in Nazionale. Meritata. Secondo lei, solo un’illusione? O può sperare in una continuità?
«Pasqual, ripeto, sta giocando molto bene e Prandelli ultimamente ha dimostrato apertura nei confronti di tutti, anche a dispetto della carta d’identità (per esempio ha detto che le porte della Nazionale sono aperte anche a Cassano, Totti e Del Piero, ndr). Ed ha dichiarato che starà molto attento a quello che dirà il campionato… quindi, se Manuel si ripeterà, sono sicuro che può ancora credere in una chiamata… Mondiale».
Un’ultima cosa gliela chiedo sulla prossima partita che la Fiorentina giocherà al Franchi contro il ‘suo’ Cagliari. Il pronostico dice…
«Dice Fiorentina. Non ci sono dubbi. Il Cagliari è una buona squadra ma a Firenze ha sempre battuto la testa. A volte i viola hanno dovuto faticare per avere la meglio sui sardi, ma alla fine hanno comunque prevalso. Certo, sarà anche importante vedere come torneranno i tanti Nazionali che la squadra ha a giro per il mondo e che non hanno potuto allenarsi col gruppo, ma il team di Montella resta comunque avvantaggiato».