2014
Cagliari, futuro a stelle e strisce: le ultime
Il presidente Massimo Cellino ieri è uscito allo scoperto: il Cagliari sarà americano. Chi non lo ha ancora fatto è la cordata statunitense: al momento si sa che si tratta di un fondo finanziario di primo piano, che, secondo il “Corriere dello Sport”, agirà con un altro gruppo, altrettanto forte economicamente, usando come vetrina un terzo soggetto statunitense. Quando a Miami saranno le 20 di martedì si riuniranno tutti i protagonisti dell’operazione con la regia di un istituto bancario, forse Morgan Stanley. Con il patron sardo ci sarà l’avvocato Accardi, cognato e legale di fiducia, forse anche un esperto commercialista; dall’altra parte due rappresentanti del fondo, due supervisori, l’architetto Dan Meis e il mediatore per l’Italia Luca Silvestrone. Le cifre in ballo sono già chiare: la proposta di 85 milioni di euro riguarda l’acquisto del titolo del club, del centro di Assemini (salvo forse una franchigia per la Club House, l’albergo dove la squadra va in ritiro), la sede sociale e i terreni di S. Caterina e Elmas. Non si tratta di una proposta allettante solo economicamente, ma anche ambiziosa, perché mette sul piatto poi 100 milioni per la costruzione del nuovo stadio, strutture per lo sviluppo dell’area, una cittadella sportiva. Di fronte a questo progetto articolato non poteva reggere la concorrenza della Fluorsid Group. I tempi, però, non dovrebbero essere brevi: si nominerà un incaricato per le incombenze urgenti, che dovrebbe essere proprio Dan Meis.