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Cagliari, un horror con lieto fine
Il Cagliari ha rischiato di diventare la prima squadra a far fare punti al Benevento in Serie A. Un horror da lieto fine solo grazie a Pavoletti
Il Cagliari non poteva permettersi di sbagliare. Dall’altra però c’era un Benevento reduce da nove sconfitte su nove in campionato e con un nuovo allenatore in panchina. Tutti gli ingredienti per un altro patatrac rossoblù. La serata della Sardegna Arena era iniziata bene, con la conferma della difesa a tre di Lopez. L’uruguaiano – viste le gare ravvicinate – ha cambiato più di un elemento, a partire dalle fasce, in cui sono stati schierati Faragò e Miangue. Proprio Faragò ha sbloccato, in modo abbastanza rocambolesco, il match al 9′.
HORROR – La serata prende però una svolta horror quando Marco Sau sbaglia il rigore del possibile 2-0. Non lo sbaglia invece Iemmello, al 94′, quando Irrati concede il penalty al Benevento per un contatto dubbio in area. Per il Cagliari rischia di diventare un’altra partita da dimenticare contro un avversario che mai aveva fatto punti in Serie A.
LIETO FINE – A scacciare fantasmi e incubi ci pensa però Leonardo Pavoletti, neanche un minuto dopo. Cross dalla destra di Faragò, colpo di testa in tuffo e via ad esultare dentro la curva Nord in una scena simile a quella di Pinilla nel 2013 al Sant’Elia. Il cileno abbracciò i propri tifosi dopo un esilio che sembrava eterno. Questa volta si fa festa solo per tre punti importantissimi. E allora come oggi, sulla panchina del Cagliari, c’era Diego Lopez.
DÉJÀ VU – Non una scena nuova per l’allenatore uruguaiano che, in campo come in panchina, ha assistito a gare epiche rossoblù, portate a casa solo nel finale grazie a cuore, grinta e orgoglio. Quello che ha messo il Cagliari ieri dopo il gol subito. Basta scene di disperazione, si lotta fino alla fine, esattamente come faceva Diego Lopez quando giocava. Era sul terreno di gioco del Sant’Elia quando Daniele Conti segnò di testa il 2-1 contro il Napoli al 95′, in quel memorabile pomeriggio di gennaio. Fu una vera e propria svolta per la stagione dei rossoblù che si salvarono al termine di un girone di ritorno incredibile. La situazione oggi è chiaramente meno disperata, ma questa vittoria con il Benevento al 95′ può essere la scossa giusta che serviva al Cagliari.
ERRORI DA CORREGGERE – Non tutto è oro quello che luccica. I tre punti conquistati ieri sono grasso che cola per la classifica rossoblù dopo cinque sconfitte consecutive, ma la squadra ha commesso ancora parecchi errori che rischiavano di costare caro. Il primo da segnalare è l’incapacità di chiudere la gara, che ha permesso al Benevento nel finale di crederci fino a trovare il rigore del pareggio. Se contro la Lazio la squadra era ripartita bene, altrettanto non si può dire per il Cagliari di ieri, rimasto chiuso nella propria metà campo, fino a farsi schiacciare e senza più riuscire a colpire in contropiede. Un problema più psicologico che tattico, su cui dovrà lavorare l’allenatore uruguaiano.
DIFESA A TRE – Nonostante sia solo la seconda gara e i meccanismi debbano ancora essere oliati, è andata molto bene la difesa a tre. Una soluzione tattica inevitabile adottata da Lopez per la carenza di terzini in rosa. Il 3-5-2 ha permesso a Miangue e Faragò di avere meno compiti difensivi e spingere maggiormente sulle fasce, mettendo dentro più di un cross interessante. La nota dolente è il mancato impiego di Joao Pedro, ma il brasiliano grazie alla sua duttilità è riuscito con Rastelli a trovare gli equilibri giusti e riuscirà a farlo anche nel nuovo schieramento del Cagliari.