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Cagliari, i numeri della flessione: in primavera crolla la media punti di Rastelli

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A otto giornate dalla conclusione del campionato di Serie B, il Cagliari si appresta ad affrontare la volata finale verso la promozione in Serie A con un margine rassicurante sulla zona playoff e un calendario che non sembra riservare particolari difficoltà. Concentrazione e cautela sono però d’obbligo dopo la terza sconfitta casalinga consecutiva rimediata sabato scorso contro lo Spezia, che ha riacceso il campanello d’allarme dopo che la doppia vittoria esterna con Vicenza e Modena sembrava aver messo fine alla crisi primaverile dei rossoblu.

 

LE DIFFICOLTA’ – Il risultato, soprattutto quello ottenuto in extremis a Modena, aveva però messo in secondo piano la prestazione, mascherando le solite lacune nell’atteggiamento in campo e le difficoltà nel trovare valide alternative di gioco al consueto possesso palla privo del ritmo necessario per sorprendere avversari che ormai hanno trovato le necessarie contromisure. Il ko subito al Sant’Elia con lo Spezia è in realtà la conferma di un periodo di appannamento che parte da lontano piuttosto che di una flessione passeggera nel corso di una stagione e giustificata dai tanti infortuni nella zona nevralgica del campo.

 

CROLLO PRIMAVERILE – Le ragioni sono state ascritte a diverse cause, e sul banco degli imputati sono finiti sia Rastelli che la squadra. Il tecnico per il gioco poco brillante e per la scarsa capacità di motivare il gruppo, quest’ultimo per scendere in campo con un atteggiamento, sia pur inconscio, di appagamento alla luce di una classifica che comunque non preoccupa. I numeri dicono che sul momento di difficoltà del Cagliari occorre prendere in considerazione anche un altro dato importante: nel periodo primaverile, la media punti/partita delle squadre guidate da Rastelli subisce un calo evidente e progressivo: da 1,95 di fine febbraio – a 1,26 in marzo, 1,20 in aprile, 1,17 in maggio.

 

I PRECEDENTI – E’ ciò che è successo nelle ultime due stagioni alla guida dell’Avellino. Nella stagione 2013/14, la media punti/partita nelle 22 gare del girono di ritorno è di 1,04, con un bilancio di 5 vittorie, 7 pareggi e 9 sconfitte, rispetto a una prima parte di stagione chiusa al terzo posto con una media di 1,76. La squadra chiude all’11° posto con 59 punti, un risultato comunque apprezzabile per una neopromossa partita con l’obiettivo della salvezza. Nella scorsa stagione, il copione si ripete: il girone d’andata è chiuso al 5° posto con una media di 1,52. Nel girone di ritorno, dopo 4 vittorie consecutive a cavallo tra gennaio e febbraio, a marzo arriva la flessione: 4 sconfitte consecutive in 5 gare e un rendimento altalenante in aprile. Alla fine, l’Avellino riesce a centrare l’8° posto che vale i playoff con 59 punti, conquistando 27 punti in 21 gare con una media di 1,28 e un bilancio di 6 vittorie, sei pareggi e 8 sconfitte.

 

ANALOGIE – Sono tante dunque le analogie con la stagione del Cagliari, caratterizzata da un girone d’andata dal cammino casalingo strepitoso con 11 vittorie e 1 pareggio al Sant’Elia e un finale in crescendo anche in trasferta dopo qualche problema in avvio. I rossoblu chiudono con 46 punti – media addirittura di 2,19 a partita – da campioni d’inverno. A gennaio, la sconfitta nello scontro diretto in casa del Crotone sembra essere solo un incidente di percorso: il Cagliari infila 5 vittorie consecutive prima del doppio ko con Cesena fuori e Novara in casa, che vale anche la prima sconfitta interna tra le mura amiche. Il pareggio in extremis di Trapani attenua i problemi, ma con il Perugia arriva la seconda sconfitta al Sant’Elia prima della doppia vittoria esterna con Modena e Vicenza.

 

ALLA FINE, IL TRAGUARDO – La media punti è ora scesa a 1,69, ma ciò non ha comunque impedito ai rossoblu di mantenere un vantaggio significativo sul terzo posto a questo punto della stagione, vuoi anche per le altrettante difficoltà delle concorrenti. Per qualità e capacità questa squadra ha come minimo il dovere di provare a vincere il campionato, anche se forse l’exploit inatteso del Crotone ha un po’ offuscato l’ottimo cammino dei rossoblu. Alla fine poi ciò che conta, come nei precedenti del tecnico, è centrare in ogni caso l’obiettivo.

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