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Cagliari, i primi sei mesi in rossoblù di Strootman. Kevin non c’è
Kevin Strootman, arrivato in estate a Cagliari, doveva essere il valore aggiunto della rosa. Il bilancio dei primi sei messi in rossoblù dice altro
Eusebio Di Francesco, ex tecnico del Cagliari, aveva individuato già l’anno scorso quello che poteva essere un grande limite della sua formazione: l’assenza di un vero e proprio regista, capace di organizzare e impostare la manovra della squadra.
Il tecnico pescarese non riuscì a concretizzare quella che, a suo parere, avrebbe dovuto essere la vera identità della compagine rossoblù. A mister Leonardo Semplici, il compito di ricompattare il gruppo e riuscire a fare l’impossibile. In estate, in Sardegna, complice anche l’amicizia con il Ninja Radja Nainggolan, arriva Kevin Strootman. Un grande colpo di mercato viste le indubbie qualità e la grande esperienza. Il centrocampista olandese avrebbe dovuto rappresentare il vero valore aggiunto della rosa sarda.
La realtà dei fatti, purtroppo, si è rivelata da subito ben diversa: fin dalle prime giornate del campionato l’ex Marsiglia ha fornito delle prove decisamente sottotono, non riuscendo ad accendere mai le luci del centrocampo del Cagliari. La situazione non ha subito modifiche nonostante la nuova posizione assegnata dal tecnico Walter Mazzarri.
Come ben spesso accade, anche il Cagliari è caduto nell’errore di andare alla ricerca di un “ruolo” senza però considerare le reali qualità e condizioni di chi occupa quella posizione. Il risultato? Strootman non c’è, gli acciacchi di un giocatore la cui carriera è stata costellata si fanno sentire, le sue prestazioni non convincono affatto. Nonostante un rendimento insoddisfacente, una nuova operazione al ginocchio e la conseguente assenza per diverse settimane, la società ha deciso di confermare comunque la fiducia nei suoi confronti e aspetta il suo ritorno.
Una domanda, tuttavia, è lecita. Dov’è finito il vero Strootman, colui che veniva soprannominato “La Lavatrice”?