Focus
Cagliari, il 2020 mese per mese: marzo
Ripercorriamo il 2020 del Cagliari: un marzo segnato dal Coronavirus e dal lockdown, dal grido “Distanti ma uniti”
Se dovessimo descrivere il mese di marzo con una parola questa sarebbe sicuramente STOP: il Cagliari impone a Maran lo stop alla sua avventura da allenatore dei rossoblù mentre il Coronavirus incombente detta lo stop al campionato, alla normalità, alla vita di tutti i giorni.
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CAGLIARI-ROMA E L’ESONERO DI MARAN – Se avessimo saputo che Cagliari-Roma del 1 marzo sarebbe stata l’ultima partita vissuta insieme all’intero popolo rossoblù, forse avremmo gridato di più, avremmo urlato di più per celebrare quei gol che sembravano dare speranza. E invece, anche per il Cagliari quel match ha rappresentato la fine di un grande e importante capitolo che porta il nome di Rolando Maran. La sconfitta in casa contro la Roma è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso ormai colmo e anche l’allenatore trentino sembra essersi reso conto della situazione quando, a fine partita, saluta il pubblico presente alla Sardegna Arena. Forse aveva già intuito quale sarebbe stato il suo destino. Accusato di non avere obiettivi e una strategia di gioco, di non saper guidare i suoi uomini, Maran lascia la panchina del Cagliari e pochi giorni dopo Tommaso Giulini annuncia il suo successore.
L’ARRIVO DI ZENGA – Dopo l’esonero di Rolando Maran, l’inizio di marzo dà il via al toto nomi per capire chi si sarebbe preso l’incarico di portare sulle proprie spalle un compito così difficile come quello di ricostruire una squadra. «Facciamo ridere da tre mesi», confessa il patron del Cagliari Tommaso Giulini, che decide di affidarsi all’ex portiere dell’Inter Walter Zenga il cui carisma e la cui personalità lo rendono completamente diverso dal suo timido predecessore. L’ex Uomo Ragno, con convinzione, annuncia di voler riportare entusiasmo a quella che sarebbe diventata la sua nuova casa, la sua nuova famiglia. La voglia di fare è tanta ma il suo percorso, prima ancora di prendere il via, è minacciato dall’incombere del Coronavirus che diventa sempre più aggressivo e che sembra non fare sconti a nessuno.
IL LOCKDOWN – Il mese dello stop. I contagi sono troppi, il paese rischia di non farcela e il governo non ha altra scelta se non quella di chiudere tutto. Si fermano tutti, si ferma tutto, anche il calcio, la Serie A. La vita stessa, il contatto, un semplice abbraccio diventa un pericolo. Si inizia una nuova vita, lontani dalla normalità a cui si era abituati e così tanto sottovalutata, è l’inizio degli allenamenti in casa, delle dirette dei giocatori che incitano i propri tifosi a stare a casa. È l’inizio del “Distanti ma uniti”, nella flebile speranza che quel virus così spaventoso possa essere solo un ospite di breve durata.
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