Esattamente sette anni fa il Cagliari superava 2-0 i nerazzurri al Rocco di Trieste e si assicurava la salvezza. L’amarcord di Cagliari-Inter del 2013
Ci sono partite che hanno un fascino unico, a prescindere da tutto. E poco importa se si giocano ai piedi della Slovenia, con poche anime al seguito. Ancor meno se il nerazzurro che ritrovi di fronte pare assumere toni sbiaditi rispetto al passato. Cagliari-Inter non potrà mai essere una partita banale. Guardare in faccia Golia e poter dire, fieramente, “ce l’ho fatta”. Per questo motivo, il 14 aprile 2013 rappresenta una delle date più dolci della recente storia rossoblù.
Il Cagliari si presenta con serenità. I primi mesi sono stati un’altalena thriller, Ficcadenti ne ha pagato le conseguenze dopo appena 6 turni. Al giro di boa, gli isolani sono terzultimi con 16 punti in classifica. Poi una serie di risultati positivi ha riportato la compagine guidata dal tandem Pulga-Lopez in acque serene. A 7 giornate dal termine i punti sono 39, dodici le lunghezze dal Genoa terzultimo. Vincere vorrebbe dire assicurarsi un altro anno tra le grandi.
L’Inter non è più quella dell’impresa di Madrid. Stramaccioni siede al posto di Mourinho, Sneijder ed Eto’o sono andati via e la vecchia guardia non ha più la forza per reggere, da sola, il peso della storia della Beneamata. Ma non è un’Inter da buttare. A ottobre ha steso a domicilio la Juventus. Oggi staziona al sesto posto, a un solo punto dall’Europa League. Il recente ruolino di marcia è però drammatico: 3 sconfitte in altrettante uscite.
Se l’Inter vive una tragedia prestazionale, il Cagliari deve sopportarla a livello umorale: nell’ennesima puntata di una fiction-drama dai contorni grotteschi, ai rossoblù è stato sottratto il tepore casalingo. L’Is Arenas è stato dichiarato inagibile, da oggi si gioca ai confini orientali dello stivale: benvenuti allo stadio Nereo Rocco di Trieste.
Sotto gli occhi di poco più di 5000 persone, l’arbitro Celi di Bari fischia l’inizio della gara. Nel primo tempo le occasioni scarseggiano, e le condizioni non ottimali del manto erboso non favoriscono lo spettacolo. Il primo squillo è nerazzurro. Al minuto 13 Rocchi si presenta a tu per tu con Agazzi e lo supera con uno scavetto: la palla incoccia il palo. Il Cagliari non ci sta e ribatte. Al 34’ Murru arriva sul fondo e offre un delizioso assist per Ibarbo, chiuso sul più bello dall’intervento di Pereira.
Nella seconda frazione la partita diventa più vivace. Al 7’ Rocchi supera metà retroguardia cagliaritana e libera il sinistro da posizione defilata, Agazzi respinge. Al 12’ Pinilla rileva Dessena e prende in spalla i rossoblù. Il cileno, dopo 5 minuti, entra in area dalla sinistra, salta secco Silvestre e va giù: Celi, generoso, indica il dischetto. Lo stesso
Pinilla si presenta dal dischetto e fredda Handanovic con un missile centrale: il Cagliari è avanti. I rossoblù non allentano la presa e dopo una dozzina di minuti raddoppiano. È il minuto 31 quando Pinilla chiude un ottimo triangolo con Cabrera, si presenta di fronte ad Handanovic e lo infila di collo destro. L’Inter viene poi salvata dall’umiliazione dalla traversa colpita da Ibarbo.
Il tabellino di quel Cagliari-Inter 2-0
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi, Perico, Rossettini, Astori, Murru, Dessena (12’st Pinilla), Conti, Ekdal (41’st Casarini), Cossu (6’ Cabrera), Thiago Ribeiro, Ibarbo. A disposizione: Anedda, Ariaudo, Nenè, Sau. Allenatore: Ivo Pulga.
INTER (4-3-2-1): Handanovic, Zanetti, Silvestre, Juan Jesus, Cambiasso (22’st Nagatomo (31’st Samuel)), Gargano (8’st Kuzmanovic), Kovacic, Pereira, Guarin, Rocchi, Alvarez. A disposizione: Belec, Carrizo, Forte, Benassi, Ranocchia, Jonathan, Belloni, Forte. Allenatore: Andrea Stramaccioni.
Marcatori: 19’st Pinilla; 31’st Pinilla
Ammoniti: Murru, Conti, Pinilla (C); Juan Jesus, Pereira (I).
Arbitro: Domenico Celi di Bari.