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Cagliari-Inter, Lopez: «Appagamento? No, guardiamo la classifica»

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Diego Lopez presenta Cagliari-Inter: il tecnico rossoblù nella conferenza stampa della vigilia parla della sfida con i nerazzurri di Spalletti

Messa alle spalle l’importante vittoria di Udine, il Cagliari si concentra su una sfida difficile ma prestigiosa come quella che vedrà i rossoblù impegnati domani sera contro l’Inter. Partita che si preannuncia contornata da una bella cornice di pubblico, ma che sul campo sarà insidiosa per via dello stato di forma dell’avversario: la squadra allenata da Spalletti viaggia ai vertici della classifica, mentre Barella e compagni vanno a caccia della giusta continuità di risultati. A presentare la sfida alla vigilia è mister Diego Lopez, che in conferenza stampa ad Assemini anticipa i temi della gara.

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VIETATO ABBASSARE LA GUARDIA – Nella sala stampa del centro sportivo di Assemini si presenta mister Lopez: «Nervi distesi? No, mai. Perché vuol dire appagamento. Noi dobbiamo trovare equilibrio, sia dal punto di vista emotivo che dei risultati. Non mi piace nemmeno la parola serenità. Abbiamo fatto due risultati positivi, ma tenendo presente che il nostro obiettivo è la salvezza. Dobbiamo tenere l’occhio sulla classifica, perché dietro corrono. Sau non ha recuperato. Deiola pensavamo recuperasse per questa gara, ma è arrivato giusto giusto e ho preferito non convocarlo. Cragno è convocato. Non c’è nessun ballottaggio con Rafael, quando sarà al 100% andrà lui in porta. Ora non lo è. I tre che giocheranno saranno Rafael, Ionita e Joao PedroL’attacco piccolo? È una delle possibili scelte. L’abbiamo fatto anche contro la Lazio. Però nell’ultima gara non l’abbiamo fatto. Mi fa piacere poter avere questa possibilità perché davanti ho ampia scelta. Sono contento di averli tutti a disposizione e sono contento che mi mettano in difficoltà al momento delle scelte. Mi fa piacere perché ho più possibilità di scelta in base a come voglio attaccare gli avversari. Per arrivare al nostro obiettivo, che è la salvezza, dobbiamo essere compatti. Io do tanti meriti alla squadra, che mostra voglia e determinazione. L’ultima partita vinta contro l’Inter c’ero io in panchina e si giocò a Trieste. Domani giochiamo nel nostro stadio e dobbiamo portare i tifosi dalla nostra parte. Cambio le coppie degli attaccanti in base alle caratteristiche degli avversari e in base a come va la settimana. Magari ho in testa di giocare come a Udine, poi in allenamento vedo cose diverse che possiamo migliorare. Per questo gli allenamenti sono importanti. Prima però penso alle caratteristiche degli avversari. A Torino ho giocato con un centrocampo molto tecnico, con Joao, Cigarini e Barella. Molto forte per una squadra che deve salvarsi come la nostra. In più davanti avevamo Farias e Pavoletti. Joao mi dà tanto in fase di possesso, sia davanti che da mezzala. Cigarini è un giocatore che quando fa bene fa giocare bene anche gli altri e penso che possa migliorare ancora».

L’AVVERSARIO – «Non è mio compito fare un paragone con l’Inter dell’anno scorso. Secondo me questa è una squadra che lotterà fino alla fine per lo scudetto. Sono ben organizzati con giocatori individuali forti. Sono lì davanti per quello, sanno cosa vogliono e cosa devono fare in campo. Avendo giocatori con tanta qualità, possono trovare il colpo in qualsiasi momento. È una squadra da rispettare, ma poi dobbiamo cercare di fare le nostre cose. Spalletti? Ha dato tanto all’Inter. È inutile dire quanto vale come allenatore, lo sta dimostrando giorno dopo giorno. Marcare Icardi? È difficile. Uno quando lo vede in campo può pensare che sparisca, ma dal nulla può fare gol. Dentro l’area è il migliore, un animale. Come squadra dobbiamo pensare a limitarlo. Non possiamo distrarci un attimo, con un attaccante di questo livello paghi. Barella? Il fatto che vaghi per il campo non è un difetto. Può migliorare. L’Inter fa tanti gol di testa e noi ne prendiamo altrettanti? Dobbiamo difendere da squadra, limitare i cross per Icardi. Non dipende solo dai difensori centrali, ma da tutti i reparti. Non c’è solo Icardi. Ci sono giocatori come Perisic, Candreva, Borja Valero e Vecino. Vecino è il più completo che hanno. Non dobbiamo lasciare spazio tra le linee, Perisic più di Candreva viene internamente. Ha grande tecnica e tiro, crossa con entrambi i piedi. Se giochiamo uno contro uno individualmente è difficile. Se giochiamo di squadra come collettivo possiamo fare le nostre cose. L’Inter è diversa dal Napoli. Il Napoli ha un gioco e ti travolge. L’Inter non è così, ma se abbassi la guardia ti punisce. Bisogna stare attenti, avere tanta determinazione e aggressività come abbiamo fatto a Udine. Dobbiamo cercare di fare le cose fatte contro la Lazio, perché abbiamo fatto una partita propositiva. A prescindere da chi abbiamo davanti, dobbiamo giocare. La partita va fatta, con determinazione. La velocità della palla fa la differenza, l’Inter è molto brava in questo. Inter-Atalanta? L’Atalanta ha tanta aggressività, ma è sopra di noi. Mi è piaciuta molto, sono in crescita. Mi ha dato alcune indicazioni e alcuni spunti su dove far male».

dichiarazioni riportate dal nostro inviato ad Assemini Roberto Carta

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