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Cagliari, parla Isla: «Qui sto bene, se segno alla Juve esulto»
Il momento del Cagliari secondo Mauricio Isla: il giocatore cileno guarda avanti dopo la sconfitta di domenica e mette la Juventus nel mirino
Mauricio Isla ha ripreso gli allenamenti quest’oggi insieme al resto del gruppo rossoblù: la parola d’ordine è superare la brutta prestazione di Bergamo, il calendario non fa sconti e mette subito in programma la sfida proibitiva contro la Juventus. Intervenuto ai microfoni di Radiolina, il giocatore cileno ha spiegato il momento del Cagliari, raccontato le sue sensazioni in vista dell’incontro con la sua ex squadra e toccato tanti temi, dal ruolo preferito alle considerazioni sui compagni di squadra.
VOLTARE PAGINA – Si parte dalle considerazioni sul momento della squadra dopo la sconfitta di domenica: «Dopo la partita eravamo tristi, contro Milan e Roma pur avendo perso abbiamo dimostrato di essere una squadra più unita rispetto al girone di andata. La vittoria sul Genoa e il pareggio col Bologna ci avevano visto giocare bene, a Bergamo invece abbiamo fatto un passo indietro. Ad Assemini ne abbiamo parlato, dobbiamo raddrizzare la rotta e lavorare per migliorarci perché manca ancora tanto alla fine del campionato. Abbiamo avuto tanti infortunati, anche dieci alla volta: ora speriamo di recuperare tutti».
IL RUOLO – C’è spazio anche per parlare di posizionamento in campo, in una stagione che ha visto Isla spostarsi ripetutamente fra difesa e centrocampo: «Quando gioco più avanti do il mio contributo in contropiede e pressing, ma non ho una grande confidenza con il gol. Ho fatto il centrocampista per tanti anni, nel Cile invece gioco da terzino: è normale che in squadre diverse uno trovi equilibri diversi, io voglio solo dare il mio apporto dove vuole il mister. Credo di non aver ancora fatto vedere il vero Isla qui in rossoblù, devo lavorare per riuscire a dare il massimo. Poi ovviamente il rendimento di una squadra non può essere legato al singolo ma all’insieme dei compagni e alla coesione di gruppo».
SFIDA DA EX – Impossibile non parlare della sfida contro i bianconeri, da cui Isla è arrivato in estate: «Contro la Juventus per me è una partita speciale, ho giocato lì due anni. Comunque anche se non fossi un ex la sentirei particolarmente, quando affronti un avversario così forte le motivazioni vengono da sole. Roma, Napoli e Inter vengono sempre indicate come possibili rivali ma alla fine vince sempre la Juventus. A Torino ho potuto allenarmi con gente come Pirlo e Buffon, campioni che ti insegnano sempre qualcosa. Oggi hanno gente come Dybala e Higuain, fortissimi e diversi nel modo di giocare. Sono andato via dalla Juventus perché non ho dimostrato di essere all’altezza di quella squadra. Oggi gioco per il Cagliari e penso solo alla mia squadra, se dovessi segnare naturalmente esulterei. Stiamo preparando la partita al 200%, tutti vogliono giocare contro la prima in classifica per dimostrare qualcosa a sé, ai compagni e ai tifosi. Bisogna entrare in campo col cuore, con tutta la grinta che abbiamo. Abbiamo l’opportunità di vincere contro la squadra più forte d’Italia, dobbiamo dare tutto».
CAGLIARI E IL CAGLIARI – Per il cileno l’impatto con la città è stato ottimo: «Cagliari è bellissima, è molto simile al mio Cile: c’è il mare che mi mancava tantissimo, il clima è fantastico, adoro il cibo e la gente splendida. Prima di venire ho parlato con Pinilla che mi ha detto grandi cose su Cagliari e ora so che aveva ragione. I compagni? Barella dà sempre tutto sia in partita che in allenamento, ha enormi qualità e gli dico sempre che se continuerà a crescere così avrà una carriera davvero importantissima. Sau mi ricorda Di Natale, non tanto alto ma quando ha il pallone fa quello che vuole ed è sempre pericoloso. Ibarbo? Non so cosa sia successo, ma giocare bene e segnare è l’unico modo per riconquistare l’affetto di chi ha storto il naso per il suo rientro: io sono contento che ci sia, è un giocatore che può darci tanto».