2015

Cagliari, la promozione passa in trasferta: ora serve la svolta

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La sconfitta rimediata ieri pomeriggio sul campo del Novara che è costata al Cagliari il primato in classifica proprio quando i rossoblu avevano l’occasione di poter allungare sulle inseguitrici ha portato tanta delusione e amarezza, ma soprattutto ha fatto squillare un campanello d’allarme sul rendimento di Dessena & Co. lontano dalle mura amiche. Massimo Rastelli è stato estremamente lucido e sincero nell’analisi dell’immediato post-partita, perché se è vero che una squadra attrezzata come il Cagliari è chiamata a vincere sempre tra le mura amiche «è soprattutto fuori casa che si decide chi vince il campionato».

 

La battuta d’arresto con il Novara preoccupa non tanto per come è arrivata – anche se il primo tempo dei rossoblu ha confermato le difficoltà della squadra nell’approccio alla gara e nel produrre una manovra fluida che preveda soluzioni offensive definite e sistematiche – ma soprattutto perché si tratta della seconda sconfitta consecutiva lontano dal Sant’Elia. E se lo stop di Pescara poteva essere annoverato come un semplice passo falso considerate anche le condizioni in cui è arrivato – squadra in dieci uomini dalla mezz’ora del primo tempo, tante assenze e alternative ridotte all’osso – quello di ieri suona senza dubbio come un campanello d’allarme.

 

D’altra parte i segnali di difficoltà lontano da casa si erano già avvertiti nelle prime due trasferte di campionato con Ternana e Entella: contro le fere la beffa è arrivata all’ultimo respiro, a Chiavari solo l’ingresso di Farias aveva tolto le castagne dal fuoco dopo un pessimo avvio. Se finora l’andamento casalingo del Cagliari è stato pressoché perfetto, con 4 vittorie in altrettante partite, quello da trasferta è stato semplicemente altalenante: 1 vittoria, 1 pareggio e 2 sconfitte, 4 punti conquistati su 12 disponibili, 4 reti realizzate e attacco a secco nelle ultime due sfide oltre Tirreno. Un bottino deficitario e che comincia a pesare per una squadra che ha il miglior attacco del campionato e che in casa viaggia alla media di 3 gol a partita.

 

Le responsabilità, sia chiaro, non vanno imputate solo al reparto avanzato – peraltro privo di Sau e di un Farias ieri relegato per quasi un’ora al ruolo di esterno di centrocampo – ma alle difficoltà della squadra di creare gioco e soprattutto di trovare soluzioni offensive che permettano di scardinare difese organizzate e aggressive come quella del Novara. Le tante assenze e i conseguenti cambi di uomini e moduli tattici non hanno agevolato il compito, ma non possono essere un alibi per una squadra costruita per vincere il campionato. La Serie B è un campionato difficile e ieri è arrivata l’ennesima dimostrazione: a Rastelli il compito di trovare le necessarie contromisure, la promozione passa soprattutto in trasferta e ora serve la svolta. 

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