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2015

Cagliari: la salvezza è possibile, ma ora serve cambiare passo

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Dieci partite. Dieci finali, per dirla con le parole di Zdenek Zeman nel post partita di San Siro, per la salvezza del Cagliari. La gara contro il Milan ha lasciato intatte le speranze di permanenza in Serie A della squadra rossoblù, in attesa dei posticipi di questa sera che diranno se il Cagliari riuscirà a rimanere appeso al treno salvezza o se per raggiungere quest’ultima servirà davvero un’impresa.

 

L’amaro pareggio con l’Empoli e la sconfitta di San Siro ottenuti dal ritorno del tecnico boemo sulla panchina rossoblù, sentenziano che per tenere il passo salvezza è necessario correre a velocità quasi doppia rispetto a quanto fatto sino a questo punto della stagione. Zeman prima e Zola poi hanno tenuto in campionato praticamente la stessa media punti a partita (0,75 per il boemo, 0,8 per il sardo), mentre la media necessaria per raggiungere la fatidica quota quaranta sarebbe di 1,3. Inoltre, i quattro punti di distacco che separano il Cagliari dal quart’ultimo posto occupato dall’Atalanta – cinque se si considerano gli scontri diretti a sfavore – potrebbero ulteriormente aumentare se i bergamaschi dovessero riuscire a strappare un risultato positivo al San Paolo contro il Napoli. Da qui l’ulteriore conferma che d’ora in poi, per i rossoblù, sarà davvero vietato sbagliare.

 

IL PRECEDENTE IN CASA – Ma cosa serve al Cagliari per centrare l’obiettivo? Al di là della continuità, del ritmo, da trovare per tutta la partita nelle singole gare, il primo esempio i rossoblù lo hanno in casa: è la squadra del miracolo di Ballardini, nella stagione 2007/08. Difficile trovare analogie tra il Cagliari di oggi e quello, ma quel gruppo fece un’autentica impresa. Alla 28esima giornata i rossoblù, ultimi a 21 punti, centrano il successo casalingo contro il Torino, salendo a quota 24 ma rimanendo fanalino di coda. Nelle successive 10 giornate, Conti e compagni conquistano ben 18 punti (media di 1,8 a partita), frutto di 5 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte. Col successo di Udine alla penultima giornata, i rossoblù ottengono la salvezza matematica, chiudendo il campionato al 14° posto con 42 punti.

 

…E QUELLO DEL SASSUOLO – Ma l’esempio più calzante arriva forse dal Sassuolo della scorsa stagione. A gennaio 2014 gli emiliani hanno anch’essi sperimentato il doppio cambio in panchina: Di Francesco viene esonerato, al suo posto arriva Malesani, che in 5 partite non ottiene nemmeno un punto. Dopo un mese, il club richiama Di Francesco e da lì il Sassuolo, che nel mercato di gennaio ha cambiato completamente volto con 10 nuovi acquisti, cambia marcia. Alla 28esima giornata i neroverdi vincono 3-1 un delicatissimo incrocio casalingo con  il Catania, salendo al  penultimo posto con 21 punti, mentre gli etnei restano all’ultimo con 20. Nelle successive dieci partite che mancano alla fine, il Sassuolo ottiene 13 punti in perfetta media salvezza (1,3 a partita), collezionando 4 vittorie, 1 pareggio e 5 sconfitte. Alla 34esima la squadra di Di Francesco aggancia il terz’ultimo posto e a due giornate dalla fine, grazie alla rocambolesca vittoria per 4-3 sul campo della Fiorentina, esce dalla zona retrocessione, terminando la stagione al quart’ultimo posto con 34 punti.

 

LA RINCORSA DEL LECCE – Non solo salvezze miracolose e insperate, perché negli ultimi anni il campionato ha visto svanire a due passi dal traguardo l’impresa del Lecce. Nella stagione 2011/12, i pugliesi si affidano durante la stagione all’esperienza di Serse Cosmi per centrare la salvezza. Alla 28esima giornata, i giallorossi pareggiano in casa sul Palermo, occupando il terz’ultimo posto con 26 punti a meno 4 dal Parma che occupa la quart’ultima posizione. Nelle dieci gare che mancano alla fine, pareggiano lo scontro diretto col Cesena e centrano 2 vittorie consecutive contro Roma in casa e Catania in trasferta. Alla 35esima il Lecce è a -1 dal Genoa, poi alla 36esima arriva il pareggio esterno sul campo della Juve, mentre il Genoa vince in casa sul Cagliari portandosi a 3 punti di vantaggio. Fatale alla squadra di Cosmi, che ha conquistato 11 punti  (media punti 1,1) – frutto di 2 vittorie, cinque pareggi e 2 perse – è la sconfitta interna alla penultima giornata con la Fiorentina, e alla fine saranno 6 i punti di distacco dal terz’ultimo posto.

 

Calendario alla mano, e considerando l’andamento al ribasso della quota salvezza nelle ultime tre stagioni (si è passati dai 42 punti del Genoa nel 2011/12 ai 34 del Sassuolo nel 2013/14), ai rossoblù potrebbero servire tra i 13 e 16 punti per riuscire a salvarsi. Fondamentali saranno le prossime due partite, quando il Cagliari affronterà la Lazio in casa e il Genoa a Marassi, mentre l’Atalanta avrà il doppio turno casalingo con Torino e Sassuolo. Altro scontro cruciale sarà quello della 33esima giornata tra Cesena e Atalanta, con il Cagliari impegnato in casa del Chievo, mentre alla penultima saranno proprio i rossoblù a far visita al Cesena, sperando allora di esser già fuori dalle sabbie mobili. 

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