2015
Cagliari: la vittoria manca da 11 turni, attacco a secco da quasi 3 partite
Mentre in casa rossoblù si cerca di salvare il salvabile in questo finale di campionato con l’arrivo di Gianluca Festa sulla panchina dopo le dimissioni di Zdenek Zeman, la fin qui disastrosa stagione del Cagliari è impietosamente fotografata dai numeri. La vittoria in casa rossoblù manca ormai da 11 partite, vale a dire dal 2-1 interno sul Sassuolo del 24 gennaio scorso, quando ancorsa sulla panchina sarda sedeva Gianfranco Zola: da allora sono arrivati appena 2 pareggi e ben 9 sconfitte, di cui 4 negli ultimi 4 incontri disputati. Una crisi senza fine certificata anche dai numeri della difesa, che ha sempre subìto gol nelle ultime 16 gare, per un totale di 35 reti al passivo che ne fanno la retroguardia più battuta del campionato con un totale di 61 gol incassati.
Non solo la difesa però, anche i dati relativi all’attacco sono a dir poco deficitari per una squadra partita con l’intento di trascorrere una stagione tranquilla e far divertire i tifosi. La via del gol manca infatti da ben 221′, poco meno di 2 partite e mezzo: l’ultima rete è stata messa a segno da Sau al 49′ della sfida con la Lazio del 4 aprile scorso; da allora si sommano i restanti 41′ di quella partita e le intere sfide contro Genoa (2-0 a Marassi) e Napoli (0-3) in casa.
Difesa colabrodo e sterilità offensiva sono state due costanti di questa stagione maledetta, ma a forse a pesare maggiormente in maniera negativa è l’atteggiamento troppo molle della squadra: il Cagliari è infatti la formazione di Serie A che in questa stagione ha il saldo negativo peggiore tra primi e secondi tempi, con ben 8 punti gettati al vento nella ripresa rispetto alla prima frazione. Numeri impietosi, numeri da Serie B.