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Cagliari, l’attacco crea ma raccoglie poco: Liverani studia le alternative
La sosta indetta dalle amichevoli fra Nazionali è il momento migliore per Liverani per lavorare sul suo Cagliari
Arriva la tradizionale pausa per le Nazionali. Mai momento poteva essere più azzeccato per il Cagliari di Fabio Liverani. Dopo la sconfitta casalinga contro il Bari, la squadra rossoblù ha modo di approfittare dell’interruzione del campionato di Serie B per riorganizzare le idee: i zero punti contro i pugliesi hanno lasciato alcune certezze e tantissimi dubbi. Tra le certezze c’è la metamorfosi della difesa (la migliore terza della serie cadetta), fra gli aspetti che hanno generato più insicurezza c’è la sterilità del reparto offensivo. La media è quella di una rete a partita (6 in 6 match disputati in Serie B).
Ciò che sorprende è la quantità di occasioni che crea la squadra di Liverani rapportata a quanto raccoglie. Prendendo in analisi le sfide dove il Cagliari non ha raccolto una vittoria (Como, Spal e Bari) salta all’occhio il numero di tiri fatti dai rossoblù confrontati a quelli avversari: 12 a 9 a Ferrara, stessi numeri a Como e addirittura 9 a 2 nella sconfitta dell’Unipol Domus. Senza contate che i sardi hanno stravinto il controllo della palla. 57% contro il Como, 59% contro il Bari e addirittura il 61% contro la Spal. Numeri di una squadra che ha assimilato le indicazioni del proprio allenatore, ma non alla perfezione. Si riassume tutto con il dettame che riassume il mondo del calcio: la palla deve essere buttata dentro. Mister Liverani avrà modo di lavorarci durante la sosta, varando alternative agli attuali interpreti e inserendo al meglio chi finora ha trovato meno spazio.