2014
Cagliari-Lazio, promossi e bocciati. Salvezza in salita. Cagliari che succede?
Sardegna, patria di cacciatori. L’aquila stavolta non si è fatta fregare, anzi ha decisamente dominato nel territorio rossoblù. Una partita a senso unico dove tutto è andato storto e dove il Cagliari, dall’allenatore fino all’ultimo entrato in campo, ci ha messo del suo per complicarsi la vita. Perché quella che doveva essere la partita che avrebbe dovuto garantire quella continuità tanto cercata anche da Lopez, si è rivelata un buco nell’acqua. Il Cagliari butta all’aria l’occasione di marciare con continuità verso una salvezza serena. La settimana scorsa erano 8 i punti che staccavano i rossoblù dal terzultimo posto, mentre oggi, con le vittorie di Livorno e Sassuolo, il margine si fa più sottile passando a +6. Sei punti, quando mancano 10 giornate, sono pochi. Ed ecco perché adesso la soglia della tranquillità potrebbe realmente essere la fatidica quota 40.
BOCCIATI – Dieci minuti giocati con palla a terra dopodiché è stato buio pesto. Il tridente composto da Klose, Lulic e Keita ha fatto letteralmente impazzire la retroguardia rossoblù, che becca la prima rete tutta sull’asse verticale: Marchetti, Klose, Gonzalez e Lulic confezionano il gol che gela il Cagliari e manda in tilt tutti i reparti. Pisano, schierato terzino sinistro, con Murru comodamente seduto in tribuna per scelta tecnica nonostante la squalifica di Avelar, non riesce a stare al passo di Keita, decisamente il migliore dei suoi. Con Murru in campo sarebbe cambiato qualcosa? Col senno di poi non si fanno punti e forse non è questo il momento di sollevare ulteriori polemiche. Diego Lopez è stipendiato anche per scegliere i giocatori da mandare in campo, in panchina e in tribuna. E’ chiaro l’esclusione del giovanissimo terzino sardo lascia più di qualche dubbio: da titolare che ha spodestato il brasiliano Avelar, alla tribuna. Solo il tempo dirà se si è trattato solo di scelta tecnica.
Torniamo a parlare di chi stava in campo. Almeno altre due note dolenti di questa gara prendono il nome di Conti e Pinilla. Altra espulsione per Conti, secondo giallo forse esagerato ma c’è da ammettere che già nel primo tempo il capitano ha rischiato di lasciare in 10 la squadra. Questo Cagliari ha davvero ancora tanto bisogno di lui, del Conti che decide le partite a sangue freddo. Pinilla fallisce l’occasione che avrebbe potuto dare la scossa giusta per riprendere in mano la gara e cercare quantomeno di pareggiare i conti. Niente da fare. Da quel momento il Cagliari ha capito che non era proprio giornata. E nemmeno l’innesco di Sau e Ibraimi ha prodotto qualcosa di positivo.
PROMOSSI – Avramov compie più di una parata decisiva ed è stato uno dei pochi a dare il massimo per cercare di tenere a galla la squadra. Ibarbo nel primo tempo è stato il rossoblù più pericoloso: da solo ha fatto tremare l’intera difesa biancoceleste ma certe volte esagera e finisce per giocare da solo e per se stesso. Nel secondo tempo pian piano sparisce anche lui insieme a tutta la squadra. Difficile trovare altre note positive in questa partita. Stavolta neanche sugli spalti.