Focus
Le responsabilità di Maran
Cagliari in crisi: ci sono anche le responsabilità di Maran, finito nel mirino dei tifosi dopo gli ultimi risultati negativi
Cagliari, la crisi è aperta ed è nera. Nerissima. Le 4 sconfitte consecutive in campionato sono state seguite dalla quinta in Coppa Italia e sul banco degli imputati è finito Rolando Maran. Come spesso accade quando le cose vanno male, l’allenatore è il primo responsabile. Secondo i lettori di CagliariNews24, che hanno espresso la loro opinione in un sondaggio su Facebook, i motivi del momento negativo del Cagliari sono da attribuire a una difesa troppo fragile e proprio a Maran.
LA DIFESA – La retroguardia difensiva ha subito un’involuzione incredibile, che non si spiega soltanto con l’assenza di Ceppitelli, nonostante le statistiche dicono che con il capitano in campo i rossoblù prendono molti meno gol: da 0,9 a oltre 2 a gara. Nemmeno il ritorno tra i pali di Olsen ha aggiustato le cose e il bilancio di questo 2020 è disastroso: 10 gol subiti e appena uno segnato, quello inutile di Oliva a San Siro. È chiaro che la responsabilità della flessione è anche di Maran, così come sono stati suoi i meriti di aver portato il Cagliari al 6º posto con 29 punti fatti in 13 partite.
BRUTTA COPIA – Il problema è che il Cagliari non dà ora segnali di vita e sembra una brutta copia di una brutta copia della squadra capace di restare imbattuta per 13 risultati utili consecutivi. Il calo, andando ad analizzare le prestazioni è iniziato dopo la miglior partita dell’anno: quel Cagliari-Fiorentina terminato 5-2. Poi c’è stata la rimonta subita a Lecce, il pazzo 4-3 con la Sampdoria e il 2-2 in trasferta col Sassuolo, con un altro gol arrivato nei minuti finali. Segno che la squadra c’era con la testa e con l’orgoglio, ma che in campo stava lasciando qualcosa. Testa e orgoglio sono spariti dopo il gol di Caicedo al 98’, che ha abbattuto psicologicamente i giocatori, ancora di più dopo l’altra sconfitta di Udine. Da buon allenatore, Maran ha il dovere di far ritrovare la fiducia a una squadra che sembra persa. È vero che i momenti negativi in una stagione capitano sempre, ma questo rischia di durare troppo. E Brescia può diventare un’ultima spiaggia per ritrovare morale e soprattutto punti, vista poi la seguente trasferta di San Siro.
TATTICA – Oltre al lavoro da psicologo, Maran dovrebbe proporre qualche variante tattica. Il 4-3-2-1 ha portato il Cagliari al 6º posto, ma se ora non funziona più è giusto cambiare. È giusto anche osare, a maggior ragione quando la squadra è sotto. Cerri potrebbe entrare anche al posto di un centrocampista, anziché di Simeone come invece è accaduto nelle ultime sfide, per provare a recuperare le partite. Può provare anche a cambiare qualcosa come individualità. Oliva è finito troppo presto nella naftalina, nonostante le sue buone prove di Napoli e Bergamo. Contro l’Inter in Coppa è vero che ha spianato la strada alla goleada nerazzurra con quel retropassaggio dopo 20”, ma è anche vero che – rispetto a Cigarini – ha più capacità di inserimento dopo lo scarico in verticale. Una caratteristica che potrebbe far comodo ad un Cagliari che fatica a creare occasioni da gol.
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ESONERO? – Ma Maran merita l’esonero, come vorrebbero i tanti frettolosi commentatori sui social? La risposta è no, salvo pericolosi tracolli. Ha portato il Cagliari in alto e deve avere la fiducia per poter finire il lavoro. Anche se Brescia somiglia tanto ad un’ultima spiaggia per ritrovare il vero Cagliari. Un’ultima spiaggia per tornare in corsa e non perdere il treno europeo. Perché l’Europa non era un obiettivo di inizio stagione, ma una volta che sei lì hai il dovere di provarci.