2015
Cagliari, le statistiche: male la difesa, bene il possesso palla ma l’attacco è sterile
Alla trentesima giornata di campionato, il Cagliari è penultimo in classifica ad una lunghezza dal Cesena terzultimo e a ben otto dall’Atalanta quartultima, nove considerando le due sconfitte negli scontri diretti.
Il quadro della situazione attuale dei sardi è dato dalle statistiche: 35 gol segnati (tredicesimo attacco) e ben 58 subìti, peggior difesa della Serie A, e considerando i cinque maggiori campionati europei (Italia, Inghilterra, Spagna, Germania e Francia), solo Queens Park Rangers e Rayo Vallecano hanno fatto peggio (59 reti subìte), mentre il Levante “vanta” lo stesso amaro record dei rossoblù, con 58 gol subìti.
Analizzando i numeri resi noti dalla Lega Calcio appare evidente la propensione offensiva dei sardi, che risultano la quinta squadra italiana per tiri nello specchio (5 a partita, alla pari con l’Inter e meglio di Milan e Roma), mentre occupano il nono posto nella graduatoria dei tiri a partita (12,2). Per quanto riguarda il possesso palla, i sardi sono dodicesimi con una media di 24′:02″, non male come risultato, se si tiene conto che Zeman non vuole un possesso palla sterile ma giocate in verticale, come testimoniano le percentuali sui passaggi calcolate dagli esperti di Opta Sports: solo l’11% è rivolto all’indietro, mentre il 41% dei passaggi è in avanti.
I dati rispecchiano fedelmente quello che è accaduto in campo: buona la manovra sino agli ultimi 16 metri, come dimostra l’alta percentuale di passaggi riusciti (79,3%), ma, arrivati a ridosso dell’area avversaria, i rossoblù perdono spesso l’attimo, e la via della rete viene cercata troppo spesso tramite dei cross dalle corsie esterne, che si sono dimostrati poco utili (cross fatti: 492/cross corretti: 91).
Questi sono i motivi principali della scarsa percentuale realizzativa dei sardi, a cui è senz’altro da aggiungere la poca freddezza sotto porta sia su azione che su penalty (falliti 3 su 7, quasi la metà), inoltre pesa la mancanza di alternative per arrivare al gol: non è un caso che delle 35 reti sinora messe a segno, 32 siano state realizzate dall’interno dell’area, e le restanti 3 da calci piazzati o da tiri dalla distanza.
Risulta quindi lampante che Zeman abbia trasmesso, nel bene e nel male, la sua filosofia di gioco alla squadra. L’unica pecca, non da poco, è la scarsa percentuale realizzativa, appena del 12,5%, anche perchè secondo il boemo, “per vincere bisogna segnare un gol in più dell’avversario”, ma sinora questa filosofia non ha pagato, ed i sardi si trovano ad un passo dalla retrocessione ad otto giornate dal termine del campionato.