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Cagliari, perdere si può: purché si lotti fino alla fine
Cagliari, la sconfitta si può accettare. Anche una eventuale retrocessione, purché si sia dato tutto in campo
Come disse Valentino Rossi, nello sport non è finita fino a quando non è finita. O per restare nel calcio, la partita finisce quando arbitro fischia. Il concetto può essere applicato anche alla lotta salvezza che vede il Cagliari paurosamente in bilico con una retrocessione inaspettata quanto meritata per quanto fatto vedere in campo.
I rossoblú hanno mostrato per larga parte del campionato, un atteggiamento impaurito, dando la sensazione di essere in balia degli eventi e mai capace realmente di modificare un destino già scritto. La poca qualità della rosa e i grossolani errori in fase di calciomercato vedasi attacco sterile affidato al solo Joao Pedro o il centrocampo privo, ancora una volta, del regista, possono essere solo parzialmente un alibi. La sconfitta è digeribile, purché chi guarda abbia la sensazione di vedere una squadra che lotta fino all’ultimo pallone. Dopo aver mancato numerosi appelli, a Venezia ci sarà il verdetto decisivo. Vietato sbagliare.