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Da riserva a titolare, Pisacane si riscopre centrale
Continua la positiva prima stagione di Fabio Pisacane in Serie A. Dai margini dell’11 ideale rossoblù a titolare con ottime prestazioni: il difensore campano si riscopre centrale nella linea arretrata del Cagliari e nei piani di Rastelli
A quattordici anni nel suo destino c’era il Genoa, storico club italiano con cui esordì – appena diciannovenne – in Serie B. Ma l’esperienza rossoblù non è stata tutta rose e fiori: il giovane Pisacane, a circa un mese dal suo arrivo in Liguria nel 2000, scoprì di essere affetto dalla sindrome di Guillain-Barrè. Trenta giorni in ospedale, venti di coma. Poi la ripresa, il ritorno sui campi di calcio, la gioia dell’esordio tra i professionisti ed i prestiti in Serie C. Tanti anni di gavetta in terza serie, poi di nuovo la Serie B con le maglie di Ancona e Ternana. In Umbria colleziona appena 7 presenze, nel 2013/14 passa all’Avellino, mantenendo la categoria. In Irpinia Pisacane colleziona presenze e buone prestazioni tanto da convincere Rastelli, allora tecnico biancoverde, a portarlo con sé nella sua prima esperienza alla guida di una big di categoria come il Cagliari. Pisacane si fa subito apprezzare dai tifosi per la sua indole da guerriero e la sua foga agonistica, che compensano un tasso tecnico non eccellente. A fine stagione le sue 30 presenze costituiscono un bottino di tutto rispetto che permette a Pisadog di fare il grande salto a 30 anni. Bollato come inadeguato per la massima categoria, il difensore dei quartieri spagnoli di Napoli sta vivendo un’ottima stagione rivelandosi un elemento prezioso per Rastelli. La sua è un’annata da incorniciare: l’esordio in Serie A, la consegna della Stella di Bronzo al merito sportivo e la nomina a Calciatore dell’anno 2016 da parte del The Guardian i picchi più alti della sua stagione. Ma anche sul rettangolo verde il difensore rossoblù sta dimostrando di meritare quella Serie A inseguita per tutta la sua travagliata carriera. Ha alternato alti e bassi, in linea con la squadra, ma ha anche mostrato qualità e coraggio nell’approcciarsi ad un palcoscenico e ad avversari che non aveva mai affrontato prima.
RITORNO ALLE ORIGINI – Nelle ultime due gare Rastelli, a sorpresa, lo ha affiancato a Bruno Alves al centro della difesa. Un ritorno alle origini per il calciatore campano, nato centrale e poi adattato a terzino. Una decisione presa per conferire al cuore della retroguardia sprint e dinamicità per limitare i doriani Fernandes e Muriel. La risposta sul campo del Ferraris è stata ottima e Rastelli ha deciso di riproporlo in coppia con il gigante di Povoa de Varzim anche nella sfida dello Scida. E Pisacane ha di nuovo risposto presente. Diagonali, chiusure e raddoppi vincenti: il difensore campano ha ancora una volta mostrato di sentirsi a proprio agio al centro della difesa scavalcando, nelle gerarchie di reparto, Capuano e Salamon. Da terzino di riserva a titolare nel mezzo della linea difensiva: Pisacane continua la sua positiva prima stagione in Serie A riscoprendosi in una posizione centrale, in difesa e nella testa di Rastelli. E se è vero che non c’è due senza tre, il tecnico campano potrebbe scegliere ancora il difensore dei quartieri spagnoli per rendere vita difficile all’Inter nella prossima gara del Sant’Elia.