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Cagliari Primavera, Canzi: «Bello essere in vetta» – VIDEO

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Cagliari Primavera, le parole di Canzi a margine della sfida in famiglia con la prima squadra di Rolando Maran

Test probante per la sua Primavera, che nel pomeriggio ha sfidato la prima squadra ad Asseminello. Il match è terminato 5-0 per la squadra di Maran – fortemente rimaneggiata per via delle assenze -, ma per Canzi il risultato conta poco. Il tecnico lombardo ha sfruttato l’occasione per dare minutaggio a tutti gli elementi della rosa: ben 22 gli effettivi schierati nel corso della sfida. Al termine della partita Canzi ha incontrato i media: «In ogni club ruota tutto introno alla prima squadra, quindi quando va bene va tutto bene. Se poi in una realtà come Cagliari c’è passione, cuore e tifo è ancora tutto molto più bello. Noi della Primavera siamo lì, in vetta: è tutto frutto di un lavoro che parte dalla passata stagione. Non siamo attrezzati per restare in cima a lungo, più ci rimaniamo e più siam contenti, anche se il nostro obiettivo è un altro. Ma ci piace star lassù. Quello di Primavera 1 è un campionato difficilissimo: puoi vincere o perdere con chiunque».

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SGUARDO AL FUTURO – «Il Bologna (prossimo avversario, ndr) è attrezzato ed ha speso tanto. E’ una squadra di altissimo livello. Marigosu? Vedremo se riusciremo a recuperarlo, altrimenti ci sono altri ragazzi che stanno lavorando bene. Purtroppo per problemi delle strutture non riusciamo ad ospitare tutti i tifosi che vengono a vederci ad Asseminello: questo ci dispiace ma il seguito è una cosa bellissima. Legame Primavera-prima squadra? Maran chiama spesso i nostri giovani e questo aiuta tanto: allenandosi e giocando con i più bravi si migliora. Piano piano stiamo lavorando, qualcuno sta crescendo molto: speriamo in futuro di aiutare la prima squadra in questo senso. Gagliano? Lavoriamo per far sì che i nostri ragazzi salgano in prima squadra: se lo chiamassero saremmo stracontenti. Luca deve fare tanta strada, lasciamolo lavorare tranquillo: se cresce sarà un prospetto importante. La sfida contro l’Atalanta ci ha dato esperienza e consapevolezza dei nostri mezzi, ma ci ha tolto perchè col pareggio saremmo stati ancora più in alto in classifica. Bruno Conti? E’ un 2002, quando chiamato ha fatto bene, ma deve lavorare ancora tanto».

Dai nostri inviati Sergio Cadeddu ed Elena Accardi

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