2014
Cagliari, quel bivio a sinistra: Murru e Avelar in lotta per una maglia
Il pareggio conquistato a San Siro contro l’Inter ha lasciato in eredità non solo un punto importante per la classifica e soprattutto per il morale del Cagliari, ma anche diversi spunti di riflessione sotto l’aspetto prettamente tecnico.
Dopo una settimana travagliata, caratterizzata dalle voci che volevano Diego Lopez a un passo dall’esonero e culminata con l’addio di Ivo Pulga, il tecnico rossoblù era chiamato a dimostrare almeno sotto il profilo della prestazione di meritare la conferma sulla panchina del Cagliari. E in effetti, l’uruguaiano, forse sentendosi sotto esame, o forse perché la sua squadra non aveva tanto da perdere al cospetto di una big del campionato, ha finalmente mostrato quel coraggio e quella spavalderia che erano mancati sino a questo momento, proponendo una squadra parecchio rinnovata nello spirito e negli uomini rispetto alle precedenti apparizioni.
Numerosi sono stati infatti i cambi nella formazione titolare decisi da Lopez, finito nel mirino della critica anche per una gestione non ottimale delle risorse a disposizione. Tante le novità che si sono viste a San Siro, con un centrocampo pressoché inedito e l’esordio di Adryan dal primo minuto, ma anche la scelta di affidarsi a due terzini in grado di offrire una maggiore spinta sugli esterni rispetto a quanto visto durante la stagione. Se a destra, complice l’infortunio di Pisano, il tecnico ha riproposto l’adattamento di Dessena, soluzione già vista in più occasioni soprattutto nella fase iniziale del campionato, a sinistra la novità più grande è stato il rilancio dal primo minuto di Danilo Avelar al posto di Nicola Murru.
Un dualismo, quello tra i due esterni, alimentato soprattutto dalle opinioni dei tifosi, che in più occasioni hanno invocato a gran voce l’impiego del brasiliano, mentre sin dall’avvento di Lopez sulla panchina rossoblù nella scorsa stagione, le gerarchie del tecnico hanno quasi sempre premiato il talento coltivato in casa. I numeri al riguardo parlano chiaro: in questa stagione Murru è sempre stata la prima scelta di Lopez sulla sinistra, collezionando 18 presenze per un totale di 1619 minuti giocati, rispetto alle otto apparizioni di Avelar, di cui ben sette dal primo minuto, per un totale di 629 minuti.
Senza dubbio, sulle scelte dell’allenatore pesano anche le diverse attitudini tattiche dei due: più propenso alla fase difensiva Murru, più incisivo nel supporto alla manovra Avelar. Tuttavia, rispetto alla scorsa stagione, quando è stato chiamato in causa il brasiliano ha mostrato progressi anche sul piano difensivo, sebbene in alcune occasioni siano riemerse le vecchie lacune tattiche mostrate nella sua prima stagione in rossoblù.
Dal canto suo, Murru ha dimostrato di essere uno dei migliori prospetti in circolazione nella posizione di esterno sinistro basso nel nostro campionato, un ruolo che negli ultimi anni ha faticato a trovare validi interpreti persino in Nazionale. Non è un caso che diverse big nostrane, prima tra tutte il Milan, gli abbiano messo gli occhi addosso. Classe 1994, partita dopo partita il giovane selargino ha acquisito sicurezza e consapevolezza nei propri mezzi, è migliorato in fase difensiva e non disdegna il suo apporto anche in quella offensiva. Se riuscirà a confermare le premesse e a compiere quell’ulteriore step sul piano della crescita individuale e della continuità, per lui potrebbe prospettarsi un futuro luminoso, anche in chiave azzurra. D’altra parte, nell’ultimo periodo anche le sue prestazioni hanno risentito del difficile momento attraversato dalla squadra: sintomo ne è la brutta prova offerta con il Livorno, e complice anche la chiamata nell’Under 21 di Di Biagio, nell’ultima gara di campionato ha lasciato il posto al compagno di reparto.
Ecco dunque che contro l’Inter è arrivata una nuova chance per Avelar, “rispolverato” da Lopez dopo esser finito nel dimenticatoio per oltre due mesi – ultima apparizione da titolare prima della sosta, nella sfida del 21 dicembre contro il Napoli al Sant’Elia – quando, complici le voci di mercato, sembrava che la sua avventura a Cagliari fosse giunta al capolinea e che il trasferimento al Leeds fosse ormai cosa fatta. A San Siro, la prestazione del numero otto rossoblù è stata senz’altro positiva, soprattutto nel primo tempo, quando con la sua spinta ha dato supporto alle ripartenze della squadra ed è riuscito a contenere la vivacità di Jonathan, anche se nella ripresa, quando i rossoblù hanno abbassato il baricentro, ha sofferto la velocità e l’offensiva del connazionale, così come già in altre circostanze (vedi in particolare la gara di Parma) aveva dimostrato di andare in difficoltà contro avversari rapidi e abili nell’uno contro uno.
Tuttavia, rispetto a Murru, il brasiliano offre maggiori qualità quando c’è da essere propositivi e costruire gioco, grazie anche alle sue abilità tecniche, che potrebbero tornare utili in vista della gara di domenica al Sant’Elia con l’Udinese, quando il Cagliari sarà chiamato a fare la partita per riscattare la brutta sconfitta subita con il Livorno e a conquistare punti importanti in chiave salvezza. Ecco dunque che per Avelar potrebbe arrivare un’altra chance da titolare, e la sua freschezza potrebbe d’ora in poi essere utile alla squadra, attesa nel prossimo mese da scontri delicati e fondamentali contro squadre di pari livello.