2015
Cagliari-Real Zaragoza: l’analisi del giorno dopo
È ancora presto per poter giudicare. Il Cagliari, a lavoro da due settimane, procede per la propria strada, facendo ben sperare i tifosi. Quattro vittorie su quattro partite. I risultati del calcio estivo non sono certo attendibili, ma è qui che si costruisce la mentalità vincente. «Per noi non esistono amichevoli» ha dichiarato Rastelli dopo la vittoria contro il Real Zaragoza. E infatti il Cagliari ha sofferto e lottato come in una vera partita di campionato. Difendendo con le unghie e con i denti un risultato sulla carta superfluo. Mettendo tanto agonismo in campo, in alcuni tratti forse troppo. La squadra ben disposta in campo ed allacciata in difesa, non ha concesso quasi nulla agli spagnoli. Nel reparto arretrato in evidenza Luka Krajnc, classe 1994 arrivato dal Genoa. Nonostante la giovane età, il centrale sloveno ha la giusta personalità per guidare i compagni. Balzano e Murru aspettano di entrare nella miglior condizione, mentre Capuano è pronto a giocarsi le sue carte per partire titolare anche nelle partite che contano. A centrocampo (e non solo) Davide Di Gennaro ha già preso le redini del gioco di Rastelli. Tutte le azioni passano attraverso il suo piede mancino con cui imposta la manovra, spesso smistando i palloni di prima intenzione. Come la maggior parte dei playmaker moderni, l’ex Palermo e Vicenza arretra fino alla linea di difesa in fase di possesso. Mentre quando si tratta di recuperare palloni, non tira indietro la gamba, dimostrando così di essere un ottimo giocatore in entrambe le fasi della partita. Da rivedere, invece, Donsah, evidentemente ancora con le gambe imballate dalla preparazione. Il ruolo di interno sinistro non sembra metterlo a suo agio, un problema evidenziato anche nello scorso campionato con Zola in panchina. Magic Box per far rendere al meglio il centrocampista ghanese, spostò dall’altra parte del campo Daniele Dessena. Prestazione positiva del nuovo capitano del Cagliari, uno dei più carichi ieri dal punto di vista agonistico, tanto da beccarsi un cartellino giallo, ma non è stato l’unico. Duttilità è l’aggettivo giusto per Joao Pedro. Prima trequartista, poi mezzala con l’ingresso di Farias. Il numero dieci brasiliano ha le qualità per giocare dietro le punte e, non a caso, il gol di Melchiorri nasce da una sua apertura. Ma all’occorrenza potrà rivelarsi un’eccellente alternativa nei tre di centrocampo. In attacco sottotono Marco Sau, o così pare. In realtà l’attaccante di Tonara ha corso tanto, sacrificandosi spesso in fase di copertura, facendo il famoso “lavoro sporco”. C’è ancora tempo per trovare le giuste alchimie con il compagno di reparto Melchiorri. È questa la coppia d’attacco su cui punta Rastelli. L’ex Pescara, oltre al magnifico tiro a giro dell’1-0 che ha messo in evidenza le doti tecniche, ha lavorato bene con il fisico sia in area che lontano dalla porta.
La squadra, come detto, ha disputato una buona gara, in particolar modo nella fase difensiva, concedendo poco o nulla al Zaragoza. Reparti stretti e compatti, come vuole l’allenatore. La fase offensiva migliorerà con l’avanzare della preparazione. Manca ancora brillantezza e velocità. I ritmi blandi della partita di ieri erano quelli tipici del calcio d’agosto. Ma le idee e le trame di gioco non mancano di certo. La parola d’ordine è verticalizzare. Soprattutto quando si è appena recuperato un pallone. Come nell’azione del gol, nata da un anticipo di Capuano e due passaggi in verticale di Donsah e Joao Pedro. Sperando che quella di ieri non sarà l’unica ragnatela delle porte del Sant’Elia spazzata da un tiro di Melchiorri.