2013

Cagliari, squadra che insegue il risultato

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Solo con la Sampdoria è capitato che il Cagliari sbloccasse la partita passando in vantaggio. In tutte le altre occasioni la squadra di Diego Lopez è sempre andata sotto nel risultato. Questo è quello che emerge dalle sei gare fin qui disputate. Contro l’Atalanta, il Cagliari ci ha messo un minuto a riacciuffare il risultato. Mentre contro il Milan ci sono voluti due gol per trovare un segnale nel reparto avanzato: ci pensò Marco Sau a rimettere in pista il Cagliari, con un gol che arrivò dopo un minuto da quello segnato da Mexes. Quella gara fu stregata, come spesso capita al San Siro. Ma la vera svolta, nel gioco, si è vista al Franchi contro la Viola: Lopez butta dentro Pinilla che fa ciò che un allenatore si aspetta da una punta che entra in campo con la squadra in svantaggio, ovvero segnare. Niente di più concreto. Contro il Livorno si è subito un gol viziato da un errato disimpegno in difesa. Ci è voluto un Ibarbo in veste da rapinatore d’area di rigore per agguantare il pareggio. E lo stesso è accaduto ieri, grazie anche un colpo di fortuna di Rolando che ha spiazzato Handanovic sul tiro di Nainggolan.

Perché succede? Le variabili sono tante in questo caso e ogni partita è una storia a sé. Certamente in gare come quelle contro il Livorno e contro l’Atalanta, vista anche la qualità del gioco che è in grado di produrre il Cagliari, non ci si aspetterebbe di passare in svantaggio. Partire dal presupposto di non subire gol serve per poter mettere punti in cascina. Lopez questo lo sa bene e pian piano i risultati anche nel reparto arretrato stanno arrivando. Occorre più attenzione in certe occasioni che si verificano durante la partita e forse il rodaggio per acquisire tutte i meccanismi chiesti da Lopez non è del tutto concluso. Intanto ieri Palacio, Milito e Icardi, tutti e tre in campo nei minuti finali, hanno sbattuto sul muro rossoblù. C’è ancora tempo per fare ancora meglio di quello visto fin qua. La pareggite è solo passeggera.  

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