2015
Cagliari, Storari: «Questa squadra ha fame. Con il Trapani avremo il coltello tra i denti»
A due giorni dalla sfida del Sant’Elia tra Cagliari e Trapani, in cui la squadra di Rastelli cercherà il riscatto dopo la sconfitta di Novara, in casa rossoblu ha parlato Marco Storari. L’estremo difensore e leader dello spogliatoio rossoblu è intervenuto alla trasmissione “Il Cagliari in diretta” in onda su Radiolina. Tanti i temi trattati: nelle parole del portiere rossoblu c’è spazio per il ricordo della prima avventura in rossoblu, in cui svela anche il retroscena il retroscena dell’addio dopo la salvezza, ma anche per il ritorno, senza ovviamente trascurare i temi caldi come la sfida di sabato pomeriggio e le difficoltà incontrate in trasferta dai rossoblu.
Queste le parole di Storari: «Cagliari mi ricorda la sfilata sul pullman scoperto dopo la salvezza mircacolosa. All’epoca ero al Levante, tutti mi dicevano che ero pazzo perché il Cagliari era spacciato. Mi convinse Cellino, che trovò l’accordo con il mio procuratore dell’epoca Vigorelli. Quello é stato un vero miracolo, grazie anche a Cossu e Jeda che arrivarono con me a gennaio. Qui mi ero trovato bene e dovevo rimanere, stavo pure per comprare casa. Il mio cartellino era del Milan, mi volevano altre squadre, i due club non trovarono l’accordo per poco e le nostre strade di sono divise». Cagliari scelta a lunga durata? Sì, nel senso che io giocherei ancora parecchio, bisogna vedere come starò fisicamente, ma spero di continuare a lungo con il Cagliari. Lo spirito di Provincia? La Juventus ha uno spirito provinciale, quello che ho capito alla Juve é l’umiltà. L’esperienza in tante squadre di provincia comunque me la porto dietro e ora cerco di trasmetterla ai miei compagni. La sconfitta di sabato? Speravo ci fosse subito un turno infrasettimanale per riscattarci dopo la sconfitta, questo è un Cagliari che ha fame. Non bisogna fare drammi, ci sono giocatori esperti ma anche tanti giovani, il campionato di B e lungo e difficile, c’è meno qualità rispetto alla Serie A ma più “ignoranza”. Noi dobbiamo essere una macchina da guerra e il mister sta facendo un ottimo lavoro. Giochi contro squadre che anche se non sono alla tua altezza ti mettono in difficoltà e rischi di pareggiare le partite. Mettendoci questa sana “ignoranza” come abbiamo fatto nelle altre partite andremo lontano. Non avrei fatto la scelta di tornare, ma avevo sentito le parole di presidente e mi avevano subito entusiasmato. Mi sono tolto grosse soddisfazioni, è una sfida che ho accettato subito. Per me era importante trovare una squadra che aveva ambizioni.La sfida col Trapani? E’ una squadra che gioca bene, con un allenatore umile come Cosmi. Noi dobbiamo dimenticare la partita di Coppa, sarà un Trapani affamato e vorranno fare bella figura, ma noi avremo il coltello tra i denti. Mi ha fatto piacere esser stato protagonista in quella partita, ma la prossima sarà molto diversa. Arrabbiato nelle ultime giornate? Quando prendo gol mi arrabbio. Questa è una cosa che bisogna migliorare, una squadra che vuole vincere il campionato non può permettersi di subire tanti gol».