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Cagliari, taglio stipendi: la situazione
Il Cagliari continua a lavorare al taglio degli stipendi dei tesserati. C’è l’ok di gran parte della squadra, ma manca l’accordo collettivo
Il mondo del calcio tenta di uscire dalla tempesta economica portata dalla crisi Covid-19. Lega Serie A e FIGC spingono per tornare in campo e portare a termine la stagione, in modo da salvare la (grossa) fetta di entrate derivante dai diritti tv. Non solo: dallo scorso 9 marzo i club hanno fermato la produzione. Significa che le entrate, di tutti i generi (oltre ai diritti tv, botteghino e merchandising) tendono a zero. Una parziale soluzione, auspicata dalla Lega tempo fa, è quella di rientrare di parte degli investimenti previsti riducendo gli ingaggi dei tesserati. Nelle società calcistiche pesa particolarmente la voce stipendi giocatori, finiti sotto la lente d’ingrandimento di proprietà e media.
STIPENDI CAGLIARI – Dopo il (prevedibile) fallimento di una difficile trattativa collettiva tra Lega ed Associazione Italiana Calciatori, la palla è passata ai singoli club, che dovranno gestire autonomamente i tagli agli stipendi dei tesserati. In casa Cagliari Calcio, come annunciato quasi un mese fa da Giulini, tanti rossoblu hanno dato il benestare per la rinuncia ad una mensilità. Ma resta qualche attrito. Ed anche per questo il mese decurtato dallo stipendio annuale dovrebbe essere quello di aprile e non quello di marzo. Per quanto riguarda il club sardo, non si è ancora arrivati all’accordo definitivo. A far da tramite tra proprietà e spogliatoio il direttore sportivo Carli. Definito, e da tempo, l’accordo con Walter Zenga: il tecnico, che ha messo insieme una manciata di allenamenti prima del lockdown, con la società aveva già discusso un’eventualità simile inserendo una clausola nel contratto.