2013
Cagliari, tante voci e pochi fatti intorno ai gioielli rossoblu
Che le casse dei club italiani fossero sempre più vuote e i margini di manovra sempre più ristretti è ormai cosa nota da qualche anno a questa parte. Ma mai come quest’anno il mercato si alimenta di tante voci e pochi fatti: scaramucce e tattiche di disturbo, trattative vere e proprie praticamente zero. Succede così che l’assalto ai pezzi pregiati di un club come il Cagliari facciano gola a tanti, ma pochi, o quasi nessuno, se li possa permettere. Sono quasi due mesi che le voci intorno ai gioelli rossoblu si susseguono incessantemente, tra trattative vere o presunte, cifre al ribasso e contropartite tecniche.
La situazione è ormai nota: Davide Astori, Radja Nainggolan e Michael Agazzi sono il sogno più o meno proibito dei principali club del campionato italiano (e non solo). E il rischio di rimanere tali, un sogno appunto, è più che probabile. Oltre alle difficoltà economiche dei principali club italiani ci sono però anche altre ragioni di cui tenere conto. In primo luogo, il Cagliari, questione stadio a parte, non ha necessità di vendere. Le vicende relative allo stadio hanno certamente comportato un notevole esborso di denaro per le casse rossoblu, ma il club ha i bilanci a posto e il monte ingaggi è uno dei più bassi dell’intera serie A. In secondo luogo, il presidente Cellino è stato chiaro: nessuno si muove se non arriva l’offerta giusta. E per offerta giusta il patron rossoblù intende una robusta cifra cash, corredata al massimo da una o due contropartite tecniche rappresentate da giovani di sicura prospettiva. Che sia solo pretattica poco importa, il presidente è navigato e sa che il mercato si gioca sul filo dei numeri e dello sfinimento. Ecco perché alle parole devono seguire i fatti, altrimenti nessuno si muove.
PORTA – In una recente intervista, Cellino ha annunciato che Michael Agazzi è l’unico giocatore disposto a sacrificare. Vero o no, è noto che il portiere bergamasco è l’obiettivo principale della Fiorentina, e il giocatore ha manifestato l’intenzione di assecondare le sue ambizioni. Il problema, manco a dirlo, sono però le cifre. Il Cagliari valuta il giocatore 6-7 milioni di euro, ed è poco disposto ad accettare contropartite tecniche, meglio il cash per andare poi a pescare il sostituto nell’ampia rosa di nomi fin qui accostati al club. La Fiorentina dal canto suo si è fermata alla metà circa, 3,5 milioni l’offerta messa sul piatto e il tentativo di portare avanti uno scambio con il brasiliano Neto. Ma da quell’orecchio Cellino non ci sente, e allora il braccio di ferro con la dirigenza viola prosegue ad oltranza, nell’intento di indurre i Della Valle a cedere alle richieste. Le parti sono ancora lontane, ma la sensazione è che in questo caso l’affare si farà.
DIFESA – Diverso il discorso per Davide Astori. Il centrale difensivo è uno dei nomi più gettonati del mercato, tante le squadre a lui interessate ma nessuna offerta concreta sinora. Sino a qualche settimana fa il Napoli sembrava a un passo, la Juve ci ha provato ma poi si è buttata su Ogbonna, la Roma idem ma ha preferito Benatia, il Milan ci prova ma Galliani gioca al ribasso, forte degli ottimi rapporti con Cellino. Eppure anche qui il Cagliari è stato chiaro: per 12 milioni di euro, cash naturalmente, l’affare si può fare. Qui la situazione è però più complessa: inglesi e russi, i pochi che al momento possono spendere, hanno messo sul piatto la cifra richiesta, ma il giocatore vorrebbe restare in Italia e possibilmente seguire il suo mentore Allegri. Con gli altri club fuori dalla corsa per vari motivi, il Milan sembra al momento l’unica soluzione possbile ma la trattativa sarà probabilmente molto lunga e Cellino dovrà guardarsi da quella vecchia volpe di Galliani.
CENTROCAMPO – Ancora più intricata, se possibile, la situazione intorno a Radja Nainggolan. Il centrocampista belga è in assoluto uno dei nomi più importanti dell’intero calciomercato. Il giocatore è pronto per il salto di qualità e pur essendo molto legato alla maglia rossoblu non ha nascosto le sue ambizioni. Cellino, dal canto suo ha fiutato l’affare e fissato il prezzo: 18 milioni di euro senza contropartite, nell’intento di portarne a casa almeno 15. La cifra è di quelle proibitive e allora alla corsa partecipano solo in due: Roma e Inter. I due club hanno mosso le diplomazie, ci sono stati incontri con società e agente del giocatore per capire i margini di manovra e le strategie da adottare. Al momento i giallorossi sembrano in vantaggio, non fosse altro perché la cifra messa sul piatto (12 milioni di euro) si avvicina parecchio alle richieste del Cagliari e l’inserimento di alcune contropartite gradite ai rossoblu (Caprari, Romagnoli o Verre) potrebbe fare la differenza. L’Inter invece ha il problema di dover vendere per recuperare il denaro necessario prima di formulare un’offerta e inoltre l’unica contropartita che potrebbe interessare è il portierino dell’Under 21 Bardi. In queste condizioni chi potrebbe approfittarne è un club straniero, soprattutto di Premier League, destinazione gradita al giocatore.
La curiosità sta nel fatto che se un tempo un balletto del genere era solito far scattare l’asta a suon di milioni, oggi il rischio concreto è quello di ritirarsi dalla corsa. Non ci sarebbe dunque da stupirsi se alla fine i pezzi pregiati rimanessero ancora in rossoblu. Ciò che potrebbe condizionare il mercato del Cagliari non sono allora le offerte allettanti e irrinunciabili ma la spada di damocle dello stadio che pende sul capo della società. Se i giocatori non fossero più disposti a vivere un’altra stagione in bilico e decidessero di cambiare aria allora si dovrà cambiare strategia. Si sa, volere è potere, e nel mare pallonaro abitato dagli squali c’è chi aspetta impaziente di sbranare la sua preda.