2014

Cagni legge la lotta salvezza: «Cagliari, ci vuole uno sprint»

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Gigi Cagni è allenatore di lungo corso e s’intende di posizioni pericolose in classifica. Nella sua carriera tante volte ha dovuto fare i conti con le lotte spalla a spalla con la concorrenza per riuscire a strappare al campionato quei pochi punti che a fine stagione fanno la differenza fra paradiso e inferno.

Il tecnico bresciano, oggi senza panchina dopo l’avventura allo Spezia, ha parlato in esclusiva con i colleghi della nostra testata nazionale CalcioNews24 raccontando il suo punto di vista sulla zona calda della classifica di Serie A.
Secondo Cagni la lotta è aperta, e nessuno può stare tranquillo fino a un certo piazzamento: «In questo momento non vedo nessuna squadra penalizzata rispetto alle altre, i punti sono pochi. Fino ai 24 punti si è dentro la lotta, quindi fino al Cagliari. Non ti dico che il Cagliari lotta per non retrocedere ma devo cambiare marcia per salvarsi».

I rossoblù, contrariamente a quella che ormai è una tradizione, non hanno cambiato guida tecnica. Per Cagni questo è un aspetto importante: «Io lo dico da tanto tempo che i Presidenti devono avere idee diverse. Se prendi un allenatore devi credere molto sulle sue idee e il suo modo di lavorare. A meno di cataclismi, tu devi tenere il tuo allenatore. Il Cagliari in questo senso ha dei vantaggi ma basta andare in B e in Lega Pro per vedere quanti esoneri ci sono stati. Parlo contro i miei interessi, essendo fermo».

Diametralmente opposta la situazione del Sassuolo, che ha rinnovato panchina e gran parte dell’undici: «E’ una scelta che fai quando ti senti in una posizione di difficoltà allora le provi tutte. Adesso io non so perchè è molto difficile giudicare da fuori, Anche altre squadre hanno cambiato molto a gennaio. Io sono dell’idea che nel mercato invernale non metti a posto le cose».

A proposito di mercato invernale, è diventato un caso quello di Belfodil, arrivato a Livorno in condizioni atletiche che hanno fatto infuriare Di Carlo. Questo il parere di Cagni: «All’Inter era ormai fuori dei piani e se fai cinque mesi fuori è normale non essere in forma. E’ difficile prendere il ritmo partita ma può dare una mano, Anche il Sassuolo ha preso comunque dei giocatori di categoria. Il Catania ha puntato di nuovo su Maran che, conoscendo molto bene il gruppo, è la persona adatta per cercare l’impresa».

In conclusione il tecnico non vede squadre già avviate verso il baratro: «No, i punti sono minimi. Il Bologna ha dato prova di carattere, cosi come lo stesso Chievo».

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