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Calcagno (AIC): «Si programmi bene il futuro, regole per tutelare il sistema»
La situazione economica del calcio è stata messa in ginocchio dall’emergenza Coronavirus. Ecco le parole di Umberto Calcagno
Umberto Calcagno si avvia alla carica di presidente eletto dell’AIC. Ecco le sue parole a La Gazzetta dello Sport.
SITUAZIONE – «Già durante il lockdown ha prevalso il senso di responsabilità dei calciatori. Includendo la C in media un professionista in Italia guadagna 50.000 euro lordi
e in Serie A non più del 40% tocca il milione lordo».
FUTURO – «Non confondiamo le difficoltà contingenti con le carenze di fondo. Negli
ultimi 15 anni il calcio ha commesso errori, magari imputabili anche al sistema: stadi troppo vecchi. Si programmi bene il futuro».
PROSSIMO MANDATO – «Con i dovuti scongiuri sull’elezione di lunedì, chiarisco che con l’arrivo di nuovi investitori si deve puntare alla crescita, ma anche a una miglior redistribuzione delle risorse. Non partiamo dai format dei campionati: prima risaniamo i club, poi regole stringenti per tutelare il sistema».
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